AUGURI, AUGURI, AUGURI A TUTTE LE ANGELE!!!
e sì ne abbiamo di giorni onomastici! C'è chi festeggia il giorno degli angeli custodi, chi il lunedì dell'angelo...io, prima di entrare in un'"area francescana" festeggiavo l'onomastico il giorno di Sant'Angela Merici...che per altro mi sta tanto simpatica, ma poi ho "conosciuto" la Lella di Foligno....quel pezzo da novanta che non faranno mai santa....ricordo che mi colpì quando si stava preparando la Credenziale per il cammino e fra Massimo, l'allora Provinciale, mi disse: "Mettiamo Beati Francisci perchè Beati li fa Dio Sancti la Chiesa", mi piacque perchè credo che sia proprio così e così la Beata Angela resta beata come il beato Egidio e tanti altri....mistici, i "Cani sciolti" di Dio...i mistici fanno sempre un pò paura e non solo alla Chiesa, non sono catalogabili, i loro "voli" sono intimi, personali, diretti...guardate come i Sufi sono visti con sospetto nel mondo musulmano...
Trascrivo qui quello che Bargellini dice di lei in poche righe invitandovi a leggere il "Memoriale" dettato allo zio da Lella...io lo amo molto, tolte tutte quelle pratiche estreme e medievali che ce la potrebbero far sentire lontana, come del resto lo stesso Francesco o Chiara, quello che resta è un FUOCO una passione pura, un non essere a metà che trovo bellissimo, vitale, spontaneo, vero. AUGURI!
La Chiesa le attribuisce il titolo di beata e la sua memoria viene celebrata oggi dall'Ordine francescano della città di Foligno, ma il popolo la invoca da secoli col titolo di santa. Angela da Foligno, una delle prime mistiche italiane, nacque nella medievale cittadina umbra nel 1248. In gioventù, come la coetanea Margherita da Cortona, indulse alle vanità femminili, vivendo in tranquilla agiatezza in una casa non fastosa ma decorosa, accanto al marito e ai figli. Non mancarono anche gravi colpe morali culminate in una serie di confessioni e di comunioni sacrileghe. All'età di 37 anni, però, mutò radicalmente le sue abitudini di vita. Provata dal dolore con la perdita del marito e dei figli, mostrò in queste tragiche circostanze una forza d'animo non comune. Era l'anno 1285: S. Francesco le apparve in sogno e la esortò a percorrere con coraggio la via della perfezione. Angela entrò nel Terz'ordine francescano e nel 1291 emise i voti religiosi, intraprendendo un pellegrinaggio ad Assisi che doveva segnare un'orma profonda nella sua anima. Fu durante questo viaggio che Angela fece sconcertanti ed esaltanti esperienze mistiche, di cui fu stupito testimone anche il suo parente e confessore, il B. Arnaldo da Foligno: questi, temendo si trattasse di fenomeni dovuti a suggestioni del maligno, le impose di dettargli le sue esperienze interiori. (in reatà la diffidò da mai più mettere piede nell'appena costruita basilica di Francesco nota mia) Il bisogno di far luce sulle profondità di quest'anima squassata dalla grazia diede così origine ad uno dei più preziosi libri sulle esperienze mistiche di un'anima particolarmente favorita da Dio. L'autobiografia che la beata dettava in dialetto umbro veniva immediatamente resa in un limpido latino scolastico. In "trenta passi" Angela dettò quanto avveniva nella sua anima, dal momento della conversione al 1296, quando tali manifestazioni mistiche si fecero più frammentarie e lasciarono campo a nuove manifestazioni spirituali, in particolare quella della " maternità spirituale " che raccolse intorno alla "Lella da Foligno" un vero cenacolo di anime desiderose di perfezione. A loro la beata inviava numerose lettere e per loro redigeva anche le Istruzioni salutifere. La povertà, l'umiltà, la carità, la pace erano i suoi grandi temi: "Lo sommo bene dell'anima è pace verace e perfetta... Chi vuole dunque perfetto riposo, istùdisi d'amare Idio con tutto cuore, perciò che in tale cuore abita Idio, il quale solo dà e può la pace dare". La "magistra theologorum" morì a Foligno nel 1309.
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