giovedì 2 settembre 2010

..con un pò di ritardo la notizia della morte di Raimon Panikkar

...io non so se lo conoscete...non posso dire di conoscerlo...ma i suoi scritti, quel magnifico documentario parte della serie altrettanto magnifica "Il filo d'oro" fatto dalla TV della Svizzera italiana me lo hanno fatto amare...e cosa avrei dato per conoscerlo di persona! Forse lo avrei solo abbracciato e gli avrei detto grazie di esistere!
Essere libero, nato fra due mondi, ma pienamente radicato in tutti e due, prete e maestro indu, oltre le due definizioni...beh il mondo è più vuoto dopo la sua scomparsa anche se gli esseri luminosi come lui, in realtà non muoiono mai...
guardatevi questo youtube e poi andate a gli altri...anche solo il suo volto basta, il suo sorriso, la sua anima che emana dagli occhi....TROPPO BELLO!!
trascrivo qui alcune note su di lui che mi sono arrivate via internet


UN pensatore fuori dagli schemi convenzionali - Un ponte tra la cultura occidentale cristiana e quella indiana induista e buddista


«Sono partito cristiano, mi sono scoperto hindù e ritorno buddhista, senza cessare per questo di essere cristiano». (che meraviglia!!! Nota mia) Questa la frase che apre il sito internet di Raimon Panikkar, il filosofo sacerdote deceduto il 26 agosto in Spagna all'eta di 91 anni. Panikkar era nato il 3 novembre 1918 a Barcellona da padre indiano induista e da madre catalana cattolica. Panikkar non era un pensatore convenzionale e ha infranto molti schemi, convenzioni e pregiudizi.

PENSIERO - Secondo Panikkar il pellegrinaggio dev'essere considerato simbolo della vita e non come la vita stessa, perché il pellegrinaggio deve essere non solo esteriore, ma anche interiore. Il suo pensiero propone una visione dell’armonia, della concordia, che vuole scoprire «l’invariante umano» senza distruggere le diversità culturali che mirano tutte alla realizzazione della persona in continuo processo di creazione e di ricreazione. Il filosofo considerava il dialogo è importante, ma non come puramente meccanico o informativo, bensì quello che lui chiamava «dialogo dialogico» che porta a riconoscere le differenze ma anche quanto si ha in comune, che spinge alla fine a una mutua fecondazione. In particolare il dialogo religioso nel quale si cerca la collaborazione dell’altro per la mutua realizzazione, dal momento che la saggezza consiste nel sapere ascoltare.

ATTIVITÀ - Fu ordinato sacerdote nel 1946 anno in cui conseguì il dottorato in filosofia; nel 1958 ottenne la laurea in scienze all’Università di Madrid e nel 1961 la laurea in teologia all’Università Laterana di Roma. È vissuto in India, a Roma (dove è stato libero docente dell’Università), e negli Stati Uniti. Nel 1966 fu chiamato ad Harvard in qualità di visiting professor e per tutto il periodo dal 1966 al 1987 alternò la sua docenza negli Usa per un semestre con la sua ricerca in India. Dal 1971 al 1987 ha coperto la cattedra di filosofia comparata delle religioni all’Università di California, a Santa Barbara, di cui era professore emerito. Nel 1987 è tornato in Catalogna dove ha continuato a tenere corsi, seminari e incontri su temi filosofici, religiosi, culturali e di approfondimento delle diverse tradizioni dell’umanità. Ha pubblicato una cinquantina di libri, per la maggior parte in catalano, castigliano italiano e inglese, e tradotti in varie lingue. A sua volta, nel corso di circa dieci anni, ha tradotto un'antologia di mille pagine dei testi dei Veda. Panikkar ha tenuto corsi nelle università di tutto il mondo e conferenze prestigiose. Ha collaborato al progetto dell’opera Classics of Western Spirituality che ha pubblicato sino ad oggi 76 volumi e all’opera Western Spirituality, che consta di 25 volumi, i cui tre ultimi sono sotto la sua direzione. Era fondatore e direttore del Center for Cross-Cultural Religious Studies di Santa Barbara in California) e di Vivarium, Centre d’Estudis Intercultural di Tavertet in Catalogna.

“ Noi siamo gocce d'acqua. Che cosa ne è della goccia d'acqua quando muoio? La goccia scompare. Cade nel pelagos infinito. Scompari? Ma che cosa sei tu in realtà, la goccia d'acqua oppure l'acqua della goccia? Durante la nostra vita mortale, noi dobbiamo realizzarci come acqua, e non soltanto come goccia.

La goccia è il luogo delle mie lotte, delle mie cadute e delle mie vittorie, di tutto quello che mi causa gioia e sofferenza in forma immediata. Ma se mi realizzerò in maniera autentica, se sono in ascolto della realtà che sono in profondità, io sono acqua. Che cosa accade all'acqua quando la goccia cessa di esistere? Niente....... La goccia cade nel mare, ma l'acqua tuttavia non scompare....... la mia acqua, l'acqua che io sono. Quest'acqua è unica. Nessun pericolo di dissolvermi.

Credo di poter affermare che, personalmente, non ho paura di morire."

Raimon Panikkar

"Tutto nella vita è un gioco
e la fede consiste nello scoprirlo,
realizzando che non vi è nulla di definitivo,
eccetto lo stesso passo di danza,
con il quale torniamo nel seno della divinità
dalla quale eravamo partiti ".

Raimon Panikkar

Quanto può essere piccolo Dio,

Come un bambino

Come l'occhio di una colomba
Come un seme nel vento....
Come il sorriso di un uomo di luce quale era, quale è,
Raimon Panikkar


Nessun commento:

Posta un commento