domenica 15 agosto 2010

Buona festa dell'Assunta...

...permettetemi questo pensiero un pò scemo...."Buona festa dell'Assunta da una...quasi licenziata..." non fateci caso, mi sono svegliata prestissimo convinta di trovare le mie piantine devastate dopo un temporale notturno di pioggia e vento forte...ed invece, per fortuna, nulla è stato distrutto ed ora il cielo è blu e non c'è nessuno in giro...questa è una delle ragioni per cui, quando ero impiegata...ho fatto anche questo, ho fatto la disegnatrice tecnica...cercavo di evitare di prendere le ferie quando le prendevano tutti e non dovevo poi combattere con nessuno per prenderle a fine settembre-ottobre o in marzo...a me piacciono le città quando sono vive e ho un ricordo deprimente di Parigi a Ferragosto...avete presente quel silenzio innaturale, i pochi restati in città in giro, le coppie annoiate con passeggino e figlio moccoloso e urlante (il poverino essendo bambino sente di più l'aria deprimente) trascinato per una mano, tutto chiuso eccetto i negozietti extra comunitari e i musei...mamma che noia!
Per cui, per chi è rimasto in città...che è la cosa migliore se si ha un buco accogliente da cui non uscire, buon gelato in solitudine...consiglio: armatevi di dvd e guardatevi qualche bel film...è l'unica! Se poi siete del partito di quelli che amano Ferragosto magari in una spiaggia di corpi unti e sabbia che vola e si appiccica...beh, contenti voi! Buona festa!
Sta sera arriveranno qui Miguel e Teresa, Miguel il mio "figlio spagnolo" di Valencia e la sua chica-novia Teresa, pare quella buona, staranno una settimana qui a fare gli hospitaleri e l'aria, di conseguenza, sarà scoppiettante, non so Teresa che non conosco ma Miguel sia fisicamente che di carattere è lo spagnolo che uno si immagina: solare, vivacissimo, divertente...bello della tipologia Banderas...insomma uno spagnoletto tutto pepe...due Valenciani?!? E allora qui una di ste sere si mangerà la Paella...VERSIONE VEGETARIANA mi raccomando!...tutt'al più con il pesce...vedremo...
E per chi vuole saperne di più di questa ricetta nazionale:
La prima, vera, Paella nasce a Valencia ed è, come per la maggior parte dei piatti tradizionali, frutto della fantasia popolare dei contadini, gente umile e povera, che lavoravano nelle campagne e nelle risaie e che, all'ora di pranzo, si riunivano e preparavano questo piatto con tutto ciò che avevavo a disposizione: riso, anatra, coniglio, fagiolini, pomodoro, zafferano e, se se ne trovavano in giro, lumache.
Alla fine del XIX secolo, da ricetta popolare, la Paella iniziò ad essere proposta anche nei menù delle osterie e nei chioschi sulle spiaggie di Valencia ed Alicante da dove si diffuse in tutta la Spagna e poi in tutto il mondo grazie ai turisti.
Oggi la Paella è uno dei piatti più amati e conosciuti in tutto il mondo.
Etimologicamente la parola
"Paella", deriva dal latino "patella" da cui deriva anche l'italiano padella e indica, appunto, una padella in ferro molto larga e poco profonda munita di due impugnature opposte, che veniva utilizzato soprattutto dai Valenciani per cucinare piatti a base di riso o di fideos (gli spaghetti spagnoli).
Inizialmente la paella veniva chiamata
"arròs a la paella" ovvero riso in padella, ma col tempo si è affermato l'uso di indicare col termine paella, la ricetta, mentre la padella in se stessa viene chiamata"paellera".

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