spingendo un immane carrello in un supermercato fra le cipolle...pensavo al blog precedente e a cosa avevo scitto sta mattina...pare che i miei luoghi privilegiati per pensare ai massimi sistemi siano i supermercati, le cucine, i gabinetti....anche perchè non ho tempo per uscire da quei luoghi...come è bello avere tempo! Comunque pensavo se quando uno compera una grande firma ha la garanzia del prodotto, come dire mi compro una borsa della Biagiotti...e poi scopro che è fatta magari in Thailandia sfruttando dei poveri cristi...che sta per: Mi definisco, dico: "Sono cristiana..." Ma che vuole dire?!? L'etichetta basta? Mi definisce? E' poi quello che sono? E allora basta con le etichette...io sono tutto e sono niente...ah così mi sto meglio! Tutt'al più posso dire, uno può dire: "Ci provo ad essere cristiana...ci tento nella vita ma non è detto che ci riesca...." Io credo, ho il sospetto che questo bisogno di definirsi non sia altro che una comoda copertina di Linus per tutte le paure...sto al caldo nella mia copertina e, da lì, guardo gli altri e dico: "Non vedete come è bella! La vostra non vale niente" un modo per evitare di stare: "Soli sul cuore della terra trafitti da un raggio di sole..." che già fa una paura boia...non parliamo poi del "ed è subito sera"...Io sta mattina mi sento senza il dito in bocca e senza copertina...senza nulla...libera, mamma mia che paura!!!! Vado a processare le cipolle così dopo i massimi sistemi piangerò anche di comozione...potere del lavoro manuale!! Una donna magnifica a cui non sono degna di legare i sandali, Sorella Maria di Campello, diceva: "Teologia, teologia, vade retro da casa mia...." Dio come è vero....meglio le cipolle!!!
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