Lo seguo da anni per la questione del TESTAMENTO BIOLOGICO ricevo la sua newsletter e mi piace E' UN SERIO se Dio vuole!!! E sono sicura che non deluderà nessuno, su di lui ci metto la mano sul fuoco, finalmente una persona che vale e che fa il politico perché ci crede. Carino che su un colle ci sia un Gesuita e su un'altro un Ignazio! Finalmente una buona notizia assieme ai 16 comuni strappati alla destra, alla Lega! E POI HA UNA FACCETTA SIMPATICA, UN PO' TIMIDA, SEMPRE SORRIDENTE, SONO PROPRIO, PROPRIO TANTO CONTENTA!
AUGURI DOTTORE!
qui sotto quello che dice di lui wikipedia:
Ignazio Roberto Maria Marino (Genova,10 marzo 1955) è un medico e politicoitaliano. Senatore dal 2006 al 2013, ha svolto il ruolo di Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio Sanitario Nazionale, nonché membro della Commissione Igiene e sanità del Senato della Repubblica nella XVI Legislatura. È candidato sindaco di Roma per il centrosinistra alle elezioni amministrative italiane del 2013 dopo aver vinto le primarie del 7 aprile 2013. E ora è SINDACOOOOO!
Biografia
Di madre svizzera[2] e padre siciliano diAcireale, è il primo di tre fratelli (due sorelle oltre a lui). Nato a Genova, è sposato ed ha una figlia. Si è laureato in Medicina e chirurgia all'Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Roma nel 1979, specializzandosi prima in Chirurgia generale all'Università di Catania e poi in Chirurgia vascolare all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Ha lavorato nei centri trapianti di Cambridge (ilTransplant Center dell'Università di Cambridge), di Pittsburgh (il Pittsburgh Transplantation Institute dell'University of Pittsburgh), e di Filadelfia come Direttore della Transplantation Division presso la Thomas Jefferson University[3].
Nel 1992 è stato nominato Direttore Associato del National Liver Transplant Center del Veterans Affairs Medical Center di Pittsburgh, l'unico dipartimento per trapianti d'organo appartenente al Governo degli Stati Uniti. Nel 1999 ha fondato l'ISMETT a Palermo, il primo centro trapianti di fegato in Sicilia — grazie a un rapporto di collaborazione fra l'University of Pittsburgh Medical Center e il governo italiano — di cui è stato il direttore e l'amministratore delegato. Il 31 luglio 1999 ha personalmente eseguito il primo trapianto ortotopico di fegato della storia della sanità siciliana.
Il 17 luglio 2001 ha eseguito il primo trapianto italiano su un soggetto sieropositivo in terapia HAART. Nel 2002 si è dimesso dal University of Pittsburgh Medical Center per diventare professore di chirurgia presso il Jefferson Medical College[4] di Filadelfia[5]. Ha una casistica personale di oltre 650 trapianti, ed è autore di 213 pubblicazioni indicizzate su MEDLINE e di 3 libri scientifici.
Nel 2005 ha pubblicato un saggio per la collana Le Vele di Einaudi intitolato Credere e curare, che tratta della professione di medico e dell'influsso che su questo mestiere ha la fede, intesa anche come credo religioso ma soprattutto come passione, solidarietà ed empatia verso gli altri. Nel 2007 ha pubblicato un saggio edito dalla fondazione Italianieuropei e intitolato Sistema salute. Analisi e prospettive per il futuro della sanità italiana. Nel 2008 ha pubblicato per la collana I Mestieri della Scienza di Zanichelli il libro Idee per diventare chirurgo dei trapianti. Una corsa fra la vita e la morte. Nel 2009 ha pubblicato per la collana Passaggi di Einaudi Nelle tue mani. Medicina, fede, etica e diritti, racconto in prima persona di un medico che affronta le questioni ultime: le decisioni sui trapianti, il testamento biologico, i progressi tecnologici e la durata della vita.
Nel 2005 fonda "Imagine Onlus", un'organizzazione internazionale non-profit che opera nel campo della solidarietà internazionale con particolare attenzione alle tematiche della salute. Inoltre, è anche membro dell'Editorial Board di Transplantation, Liver Transplantation, Clinical Transplantation e di altre 12 riviste scientifiche internazionali.
Nel marzo 2006 si è candidato come indipendente nelle liste dei Democratici di Sinistra per il Senato; nell'aprile 2006 è stato eletto Senatore della Repubblica Italiana e dal 6 giugno 2006 è stato presidente della XII Commissione Igiene e Sanità.
Rieletto a Palazzo Madama alle elezioni politiche del 2008 con il Partito Democratico, è stato presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sull'efficacia e l'efficienza del Servizio Sanitario Nazionale, e membro della Commissione igiene e sanità del Senato. Come medico e uomo politico Marino, di fede cattolica, afferma di avere una visione laica della politica e di mantenere sui temi etici una linea indipendente[6].
Il 16 gennaio 2009 aderisce all'appello[7] lanciato dal Partito Radicale Transnazionale che, sull'esempio di quanto fatto negli USA dal comitato inaugurale di Barack Obama, invita i cittadini italiani a dedicare un giorno di servizio alla propria comunità[8].
Alle elezioni politiche italiane del 2013 è stato rieletto senatore tra le file del Partito Democraticonella regione Piemonte.
Il 18 marzo 2013 deposita 5 600 firme per la candidatura alle primarie del centrosinistra, indette per eleggere il candidato sindaco di Roma alle elezioni amministrative di maggio 2013, annuncia dunque le dimissioni dal Senato[9]
Attività medica
Il primo trapianto di fegato da babbuino della storia
Ignazio Marino è stato uno dei componenti del team che ha eseguito, il 28 giugno 1992 ed il 10 gennaio 1993, gli unici due xenotrapianti di fegato da babbuino a uomo della storia. I primi tentativi di xenotrapianto d'organo furono eseguiti in Europa nel 1906, usando una capra, unmaiale ed un macaco come donatori di reni e nessuno di questi trapianti ebbe buon esito a causa di una quasi immediata trombosi vascolare. Vi furono altri tre tentativi (uno in Europa e due negli USA) nei cinquantotto anni successivi, ma il primo successo si ebbe nel 1964, quando Keith Reemtsma della Tulane University trapiantò in una paziente il rene di uno scimpanzé che funzionò per 9 mesi.
Nel 1984 vi fu il caso di Baby Fae, una neonata statunitense di soli 2,2 kg che, trapiantata con ilcuore di un babbuino, sopravvisse 21 giorni. Per quasi dieci anni (dal 1984 al 1992) non vennero eseguiti altri tentativi clinici di xenotrapianto fino ai due trapianti di fegato di babbuino, presso l'Università di Pittsburgh, nel 1992 e 1993. Il trial clinico fu coordinato dal Prof. Thomas Starzl, il pioniere che nel 1963 aveva realizzato il primo trapianto di fegato nell'uomo, con il quale Ignazio Marino ha lavorato per oltre quindici anni e dal quale ha appreso la tecnica del trapianto di fegato.
Il trapianto con fegato di babbuino, in quegli anni, era stato previsto per la cura della cirrosi in fase terminale causata dal virus dell'epatite B cronica. I babbuini furono scelti come donatori perché, nonostante le differenti dimensioni, condividono molte caratteristiche fisiologiche e genetiche con gli esseri umani, ma sono resistenti allo sviluppo dell'epatite cronica da virus B. Il primo ricevente fu un uomo di 35 anni, HIV positivo; il secondo un uomo di 62 anni. Entrambi avevano un'insufficienza epatica terminale conseguenza dell'epatite B. Il primo paziente sopravvisse 70 giorni dopo il trapianto. Trascorse la maggior parte del tempo in una regolare corsia di ospedale con una funzionalità epatica quasi normale.
Il secondo paziente, molto più anziano, non riprese mai conoscenza, rimase itterico, e sopravvisse per 26 giorni. Ci sono ancora molti problemi da superare prima che lo xenotrapianto possa diventare realtà. Il principale è costituito dal rigetto; un altro è assicurare che gli organi xenotrapiantati funzionino correttamente nel ricevente; c'è poi la necessità di minimizzare il rischio di introdurre nuovi agenti infettivi nella popolazione umana. Esistono, come è inevitabile, anche diversi problemi di carattere etico e antropologico. Dall'accettabilità dell'intervento umano in materia di manipolazione della specie, alla possibilità etica di utilizzare animali per migliorare le probabilità di sopravvivenza e il benessere degli uomini.
Il primo trapianto di organo su un sieropositivo in Italia
Nel 2001 Marino, che nel decennio precedente aveva già realizzato negli Stati Uniti alcuni dei primi trapianti al mondo su pazienti sieropositivi (si trattava di trapianti di fegato), ricevette una richiesta da parte di un paziente italiano sieropositivo per un trapianto di rene[10]. Si trattava di un ragazzo che aveva girato quasi tutti i centri di trapianto italiani richiedendo di poter essere operato e ottenendo solo rifiuti. Marino accettò di visitarlo, fece tutti gli accertamenti e gli esami del caso valutandolo poi idoneo al trapianto di rene che gli sarebbe stato donato dal padre. Il trapianto venne eseguito da Ignazio Marino il 17 luglio 2001. La notizia del trapianto scatenò diverse polemiche e perplessità nel mondo accademico e istituzionale italiani.
In particolare, l'allora Ministro della Salute, Girolamo Sirchia, dichiarò che questo tipo di intervento avrebbe portato a "risultati catastrofici". Pochi mesi dopo, il Centro Nazionale Trapianti(CNT) censurò Ignazio Marino per il suo operato diffidandolo dall'eseguire ulteriori trapianti su pazienti positivi all'HIV. Il paziente è ancora vivo e in pieno benessere a tutt'oggi.
In seguito a quel primo trapianto su sieropositivo venne istituita una Commissione apposita, presso il CNT, per stabilire se questo tipo di intervento poteva essere effettuato o meno e, dopo quasi tre anni, venne data l'approvazione definitiva. Oggi i trapianti su pazienti sieropositivi vengono eseguiti regolarmente e con successo anche in Italia. Quel primo trapianto del 2001, ha aperto la strada in Italia a questo tipo di interventi che venivano effettuati in altri paesi con regolarità già da diversi anni.
Attività politica
Testamento biologico
Da sempre sostenitore dell'esigenza di una legge italiana in materia di testamento biologico, nel gennaio 2009 lancia un appello online[11] proprio su questo tema.
Si professa cattolico, pur prendendo le distanze dalla dottrina cattolica sulla fine della vita e promuovendo una legge che consentirebbe di rifiutare nelle disposizioni di fine vita l'idratazione e la nutrizione artificiali, e che introdurrebbe dunque anche in Italia quella che la Chiesa cattolicanel Catechismo definisce «eutanasia per omissione»[12].
Ha partecipato a numerose trasmissioni televisive sull'argomento, tra cui Porta a Porta, in cui ha citato a supporto delle sue convinzioni un passo del Catechismo e una lettera che l'allora cardinale segretario di stato Jean-Marie Villot, a nome di papa Paolo VI, ha inviato il 3 ottobre 1970 al segretario generale della. La lettera che, secondo Marino, consentirebbe di sospendere l'idratazione e la nutrizione artificiale nei pazienti in stato vegetativo recita:
« Il carattere sacro della vita è ciò che impedisce al medico di uccidere e che lo obbliga nello stesso tempo a dedicarsi con tutte le risorse della sua arte a lottare contro la morte. Questo non significa tuttavia obbligarlo a utilizzare tutte le tecniche di sopravvivenza che gli offre una scienza instancabilmente creatrice. In molti casi non sarebbe forse un'inutile tortura imporre la rianimazione vegetativa nella fase terminale di una malattia incurabile? In quel caso, il dovere del medico è piuttosto di impegnarsi ad alleviare la sofferenza, invece di voler prolungare il più a lungo possibile, con qualsiasi mezzo e in qualsiasi condizione, una vita che non è più pienamente umana e che va naturalmente verso il suo epilogo: l'ora ineluttabile e sacra dell'incontro dell'anima con il suo Creatore, attraverso un passaggio doloroso che la rende partecipe della passione di Cristo. Anche in questo il medico deve rispettare la vita. » |
(Lettera inviata dal card. Villot, a nome di Paolo VI, alla FIAMC - 3 ottobre 1970) |
Secondo alcuni l'interpretazione delle parole del Pontefice data da Marino contrapporrebbe Paolo VI ai papi successivi, che hanno condannato la sospensione dell'idratazione e della nutrizione artificiale in quanto grave violazione della Legge di Dio
Il 7 marzo 2009, Gian Luigi Gigli (un medico che in quelle settimane si era candidato alle elezioni europee del 2009 sotto le insegne dell'Unione di Centro, come capolista nel Nord-Est) è intervenuto su Avvenire — il quotidiano della Cei — per spiegare il senso dei termini tecnici usati dal cardinal Villot — autore dell'intervento tramite il quale Paolo VI inviava i saluti alla FIAMC — e che, secondo Gian Luigi Gigli (presidente emerito della FIAMC), Marino avrebbe distorto finendo per far passare lo stesso Paolo VI come fautore dell'eutanasia per omissione, anziché contrario all'ostinazione terapeutica nei confronti dei malati terminali. In particolare, secondo Gigli, il Sen. Marino avrebbe omesso di spiegare che la "rianimazione vegetativa" è la rianimazione delle funzioni vegetative cardiaca e respiratoria, e quindi non si riferisce ai pazienti in stato vegetativo, che non ne hanno alcun bisogno non necessitando di ventilatori o di supporti cardiocircolatori per vivere[15].
Marino sostiene] inoltre che il prolungamento delle funzioni vitali dei 1 500 pazienti attualmente in stato vegetativo — che sono nutriti e idratati — si chiami "accanimento terapeutico" e che sia lecito interromperlo in quanto a suo giudizio, salvo particolari eccezioni, rientrerebbe tra quelle procedure mediche straordinarie e sproporzionate che anche il Catechismo consente di sospendere. A tal proposito cita il seguente passo:
« L'interruzione di procedure mediche onerose, pericolose, straordinarie o sproporzionate rispetto ai risultati attesi può essere legittima. In tal caso si ha la rinuncia all'«accanimento terapeutico». Non si vuole così procurare la morte: si accetta di non poterla impedire. Le decisioni devono essere prese dal paziente, se ne ha la competenza e la capacità, o, altrimenti, da coloro che ne hanno legalmente il diritto, rispettando sempre la ragionevole volontà e gli interessi legittimi del paziente. » |
(Catechismo della Chiesa Cattolica - Art. 2278) |
L'applicazione di questo passo alla nutrizione e idratazione per via artificiale però non è condivisa dalla Chiesa, infatti papa Giovanni Paolo II e papa Benedetto XVI hanno ribadito che nei pazienti in stato vegetativo tali somministrazioni sono moralmente obbligatorie, in quanto ordinarie e proporzionate, e dunque non configurano un accanimento terapeutico. La loro sospensione, semmai, avendo come unico risultato possibile la morte per fame e per sete del paziente, finirebbe per configurarsi "come una vera e propria eutanasia per omissione".
Il 29 maggio 2009, Federico Orlando, su Europa, ha ripreso le argomentazioni di Marino, supportate a suo giudizio dall'osservazione che in Svizzera il testamento biologico è diventato legge senza opposizione della Chiesa e dalla sua interpretazione delle "Disposizioni sanitarie del paziente cristiano" emanate dalla Chiesa cattolica in Germania.
La candidatura alla segreteria del Partito Democratico
In vista delle elezioni primarie del Partito Democratico dell'ottobre 2009, il 23 luglio 2009, alla Camera del Lavoro di Milano, Marino annunciò la propria candidatura alla segreteria del partito, sfidando Pier Luigi Bersani e Dario Franceschini. Lo slogan scelto per la campagna di Marino è stato "Vivi il PD, cambia l'Italia"; il suo programma puntava sul rilancio del merito e dei diritti civili, sulla salute, la laicità e l'ambiente[20]. Il senatore chirurgo è giunto 3º, raccogliendo circa il 15% delle preferenze.
In seguito a delle intercettazioni telefoniche, nel 2010 un'inchiesta della Procura di Bologna stabilì che la scesa in campo di Marino per le primarie del PD fu all'origine della sua mancata collaborazione con il Policlinico Sant'Orsola-Malpighi di Bologna. L'amministrazione del Policlinico avrebbe "boicottato" Marino "per ragioni esclusivamente politiche", in quanto "la collaborazione di Marino con il Sant'Orsola avrebbe potuto nuocere a Bersani". Nonostante le smentite dei medici intercettati e del Sant'Orsola, il magistrato inquirente ritenne che non ci fossero dubbi, descrivendo "un desolante quadro di sudditanza politica delle scelte anche imprenditoriali di un'azienda ospedaliera di primaria importanza". Tuttavia concluse che l'inchiesta andava archiviata in quanto non si potevano registrare condotte penalmente rilevanti. Marino prese spunto da queste dichiarazioni per "riaffermare con vigore la necessità che la politica si tenga fuori dalla gestione della sanità pubblica"[23].
La candidatura a sindaco di Roma
Nel marzo 2013 ufficializza la sua partecipazione alle primarie del centrosinistra per ottenere la candidatura a sindaco della capitale. Sostenuto oltre che dal Partito Democratico anche daSinistra Ecologia Libertà di Nichi Vendola e Rivoluzione Civile di Antonio Ingroia,[24] il 7 aprile vince le primarie diventando così il candidato sindaco del centrosinistra per la capitale. Il 22 maggio il Senato accoglie le dimissioni di Marino da senatore per la sua candidatura a sindaco di Roma, con 179 voti a favore, 67 contro e 10 astenuti. Il 24 maggio, chiude la campagna elettorale in piazza San Giovanni in Laterano, a Roma.[25]
Al primo turno delle elezioni amministrative di Roma, Marino ottiene il 42,6% dei voti. Il 9 e 10 giugno sfiderà nel ballottaggio Gianni Alemanno.
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