venerdì 26 aprile 2013

l'alba tarda a venire...

...e l'usignolo è tornato, per la prima volta l'ascolto quest'anno. Notte strana, gli amici cari dormono nella cameretta dei pellegrini. Non riuscivo a dormire sta notte, non pensavo, non pregavo, non meditavo, stavo lì nel letto ad occhi aperti, la luce della luna azzurrava il cielo e Benny mi schiacciva con il suo peso ronfante. Se mi giravo si scostava, per poi trovare un altro modo per salirmi addosso e continuare il suo basso continuo mentre l'usignolo, come un violino barocco, continuava i suoi a solo. nessuna voglia di leggere, voglia di dormire sì. Poi il sonno e un risveglio inatteso alle 4,30 e ora sono qui, davanti al computer, l'usignolo continua con le sue variazioni infinite. 5,33 il cielo è vagamente più chiaro, un nuovo giorno si prepara. Un nuovo giorno come tutti quelli della vita, da scalare, da rendere vita senza che il tempo ti passi addosso perchè se ci dimentichiamo della sua unicità lui, il giorno, se ne va e non tornerà più perchè è unico come il primo del tempo, come l'ultimo. A Marisa piaceva Mozart come a me, in fondo con una scusa di lavoro, ma era una scusa, un giorno partimmo in aprile con sua figlia per Salisburgo per festeggiare là il suo compleanno di pianista appassionata di Mozart. Un treno nella notte preso gioiosamente a Firenze. Uno scompartimento tutto per noi e un risveglio luminoso in Austria, riposate. Giorni di visite ai luoghi del genio dell'umanità, torte fantastiche nei caffè ottocenteschi...e lì ci comperammo in un negozio etnico due bellissimi Budda scolpiti in un legno venato, pezzi unici di un artista indonesiano...all'ultimo momento, prima di partire per ritornare a casa.Tutte e due a contare gli scarsi denari per poi entrare nel negozietto davanti a cui eravamo passate e ripassate perchè nella vetrina stavano queste due statue e, di lato, il cartello "svendita"...la scusa: "Sì costano un pò...ma è un affare, sono in svendita..." ci piacevano troppo ed è bello trovare scuse per farsi un auto regalo. Il suo in posizione meditativa, il mio con la mano alzata da Pantocratore, il Budda che insegna. A lei piaceva di più il suo a me il mio, li avevamo scelti o loro avevano scelto noi. Il mio sta nel salotto-studio-tutto quanto, il suo nella sua stanza-cappella e ci ho meditato anch'io davanti dicendomi: "E' più bello il mio..." Ora l'alba con la sua aria lattigginosa e incerta si sta facendo sempre più definita. L'usignolo sta intrecciando i suoi gorgheggi con compagni uccellini che si stiracchiano le alucce cantando...prima di un "caffè"...e lui andrà a dormire? Ha cantato tutta notte...quando e quanto dorme un usignolo? Lontano passano le prime macchine, che bello vivere in campagna, come è più vera la notte,come è più naturale il risveglio. Torno a letto, così, per stendere il corpo, non dormirò, non pregherò, non mediterò...penserò a quella farfallina notturna che ieri notte si è posata sul libro che tentavo di leggere e non se ne andava più, temevo non vivesse e avesse finito la sua vita su quella pagina poi, quando ho posato il libro sul comodino è volata via...ciao Marisa farfallina!

1 commento:

  1. sì... siamo di passaggio... e forse ce ne andremo in posti migliori senza fare rumore come ha fatto Marisa, ma per chi resta il dolore c'è.
    La tua notte è un chiaro avviso di vivere ogni minuto, perchè non è uguale ad altri, è unico, chissà perchè riusciamo a capirlo per pochi attimi e poi torniamo a battagliare per sciocchezze assurde, sprecando il nostro tempo prezioso... forse perchè siamo solo umani...
    buona giornata Angela

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