...che non vedrò più dalla mia finestra perchè, specialmente l'albero più grosso è rovinato per sempre. Mi sono informata, è un albero che di solito non si pota ma, se lo si volesse fare per migliorare la sua forma, lo si deve fare in autunno e con molta cura perchè i rami tagliati, specialmente quelli più grossi, se la ferita non viene curata fa penetrare nel tronco l'umidità e le muffe che uccidono l'albero...che tristezza! Il tipo oggi mi ha detto: "Sei una ignorante perchè gli alberi sono tutti uguali e, come gli ulivi, vanno potati fino ad Aprile, guarda, sono rami secchi..."sollevando il solo rametto secco di una catasta di poveri rami pieni di fiori...quello di fronte alla mia porta, assassinato 2 anni fa allo stesso modo e dallo stesso ignorante che non sa che fare tutto il giorno, non si è più ripreso, fa fiori ma stenti mentre prima era una nuvola di Bellezza....domani verrà il fiorista...dice la padrona di casa, a fare che? A constatare la rovina? ...e tutti mi guardano come una povera scema. Pare che sia l'ultima moda ultimamente senza mai concentrarsi sulla ragione delle mie arrabbiature ma sulla mia reazione...non faccio la vittima, onestamente me ne frego e, onestamente, mi sto bene come sono...anche perchè, prima o poi, qualcuno capisce e 90 su 100 avevo ragione per cui...continuerò a sbraitare per quello che non mi va bene e che trovo ingiusto e se va bene così siatemi amici, se no amen, vuole solo dire che non avete capito nulla di me e che l'amicizia non deve continuare...e io non ci posso fare nulla. Scusatemi, sono parole dure e io rispetto gli amici e non pretendo che siano diversi da quello che sono ma chedo lo stesso rispetto. La mia più cara amica, Marisa, è diversissima da me, abbiamo avuto scazzi furibondi dopo 5 minuti dimenticati, superati, di certo ci sono cose di me che non le vanno bene così come a me non vanno bene cose sue ma il bene che ci vogliamo è sempre andato oltre e qui riporto una bellissima frase di Papa Francesco dal libro "Papa Francesco, il nuovo Papa si racconta":
domanda: Si dice di solito: "Io perdono ma non dimentico."
Le cose che mi hanno fatto non posso dimenticarle, ma posso guardarle con occhi diversi, anche se ne ho sofferto. Con il passare degli anni, invecchiamo, ....e quando la ferita è più o meno guarita , cominciamo a prendere le distanze. Ecco l'atteggiamento che ci chiede Dio: il perdono del cuore. Il perdono significa che se anche mi hai fatto un torto non mi voglio vendicare, perchè oramai fa parte del bilancio delle entrate e delle uscite. Forse non me ne dimenticherò, ma non mi vendicherò. In altre parole, non alimento il rancore....
Come ho già detto dimenticare è impossibile. Piuttosto mi sforzo di mettere pace nel mio cuore e chiedo a Dio di perdonare chi mi ha offeso. In effetti è molto difficile perdonare senza fare riferimento a Dio, perchè possediamo la capacità di perdonare solo se a nostra volta abbiamo vissuto l'esperienza di ricevere il perdono. E di solito è un'esperienza che viviamo con Dio. ...
Secondo me ci sono tre parole che definiscono le persone e che costituiscono un compendio dei vari atteggiamenti: permesso, grazie e perdono, e tra l'altro io non sono sicuro di usarle sempre tutte e tre. La persona che non sa chiedere permesso inciampa, si fa i fatti suoi senza badare alla gente, come se gli altri non esistessero. Invece, chi chiede permesso è più umile, più socievole, più disposto all'integrazione.
E che cosa dire di chi non pronuncia mai la parola "grazie" o che nel suo cuore sente di non aver nulla di cui essere grato a nessuno? Ma d'altronde è vero, come si dice, che la gratitudine è un fiore che fiorisce nelle anime nobili. Per ultimo, c'è gente convinta di non dover mai chiedere perdono a nessuno, e vive nel peggiore dei peccati, la superbia. Insisto: solo chi ha avuto bisogno di chiedere perdono e ha sperimentato il perdono può perdonare. Perciò chi non pronuncia queste tre parole ha delle lacune nell'esistenza. E' stato potato prima del tempo o potato male....
Forse sembra che sia andata fuori tema...la nuvola rosa...forse si ma credo che queste parole siano importanti e che, magari come il Papa, non uso sempre tutte e tre...ma grazie e perdono sono nel mio vocabolario...tutto qui!
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