venerdì 8 marzo 2013

8 marzo pensando a Etty senza mimose...

cielo, grigio con sprazzi di azzurro, alberi di mimose fiorite...nessuna mimosa per me...devo essere passata in quella zona di limbo in cui la "vecchiaia" non ti fa più essere riconosciuta come donna e nemmeno come uomo, visto che non lo sei, un essere senza sesso! Il mio inconscio doveva presagirlo e così, sta notte, ho fatto uno strano sogno in cui "mettevo su un ordine" e decidevo un saio che però non avrei vestito sempre perchè non volevo rinunciare ai colori dei vestiti sempre diversi e a gli amati orecchini (così mi dicevo nel sogno). Però il mio saio era carino, uno scamiciato marrone bruciato (così d'estate potevo metterci sotto una maglietta nocciola e d'inverno una maglia di lana a maniche lunga sempre nocciola e, in testa, un fazzoletto legato alla contadina sempre nocciola ma lungo tipo velo che lasciava scoperta una frangetta di capelli rossi...nel sogno ero giovane...strano sogno vero?!
Tutto ciò non centra con il libro di cui voglio parlarvi oggi, il libro su una donna più che speciale di cui mi sarei innamorata pur non essendo lesbica, innamorata anima e corpo, di cui sono innamorata Etty Hillesum.
L'altro, giorno dai tipografi,  stavano mettendo le fascette a questo libro e così mi sono messa ad aiutarli...compenso: una copia! Io amo i libri originali e, di solito, diffido dei commenti o delle sintesi...ma sto libro mi attirava, i diari e le lettere di Etty li ho letti tanto tempo fa e, visto ch era regalato...e così ho scoperto un libro bellissimo che è molto di più di un commento e che vi consiglio caldamente, è pubblicato dalla "Cittadella editori" di Assisi ed è...freschissimo di stampa. E' scritto da Alessandro Barban priore generale dei Camaldolesi ( e questa è già una garanzia) e da Antonio Carlo Dall'Acqua un esperto studioso della figura di Etty.
Ah la mia Etty mistica dei campi di concentramento! Ebrea mistica che si litigano i cristiani e gli ebrei ma che è oltre tutti e due...una mistica e, i mistici in realtà non hanno Chiese...hanno un filo diretto, in più lei è una mistica della più semplice normalità, una che non va né in chiesa né alla sinagoga, una che ama gli uomini anche nel senso erotico del termine...una dal cuore immenso. Uno dei pregi di questo libro è quello di presentare dei pezzi dei diari inediti in Italia (chissà perchè all'Einaudi non è mai venuto in mente di pubblicare la versione integrale dei Diari?!).
Fa bene leggere quello che lei scrive in un tempo così confuso come il nostro: "Che potrebbe portare a qualche cosa di nuovo e bello come al suo opposto..." come ieri mi diceva al telefono una cara amica. Fa bene, almeno a me, per non deprimermi, per non pensare con un tuffo al cuore a quello che qualcuno, dicendo il vero, ha detto alla Tv: "In fondo i nostri 70 anni senza guerre o dittature in Europa sono una anomalia storica...non era mai successo, non sono le guerre anomale ma lo è la pace." E, egoisticamente, ti/mi viene da pensare: "Io non voglio vivere quello che i miei hanno vissuto, quello che Etty ha subito...meglio morire prima e raggiungere quel secondo tempo della partita che so bellissimo (come diceva il mio Lucio)"  poi leggi Etty e scopri tutto il suo mondo di sole interiore e di orrore esteriore, questo suo accettare l'orrore come parte della vita che è bella come dice lei (chissà se il titolo del film: "La vita è bella" non sia stato preso dalle sue pagine?!)
Vi lascio con due frasi di Etty...che mi fanno sentire un vero, totale nulla nei suoi confronti...
Buona festa della Donna con la D maiuscola!

"Soffrire non è al di sotto della dignità umana. Dico questo: si può soffrire con o senza dignità umana. La maggior parte degli occidentali ignora l'arte del soffrire, tutto quello che sa fare è rodersi d'angoscia. Quel che vive la la maggior parte delle persone non è più vita: paura, rassegnazione, amarezza, odio, disperazione. Dio mio, tutto questo è ben comprensibile! Ma essere privati di una vita simile è proprio una gran perdita? E mi chiedo, c'è una gran differenza tra essere divorati qui da mille angoscie, o essere consumati in Polonia da migliaia di pulci e dalla fame? Sì devo accettare la morte, anche la morte più orrenda, come un avvenimento naturale della nostra vita. E non viviamo ogni giorno una vita intera, e importa davvero se viviamo qualche giorno in più o in meno?....Ogni giorno sono vicina a gli affamati, ai perseguitati, ai morenti, ma sono anche accanto al gelsomino e a questo splendido squarcio blu di cielo dietro la mia finestra: c'è posto per tutto in una vita. Per la fede in Dio e per una povera morte.

"Trovo bella la vita , e mi sento libera. I cieli si stendono dentro di me come sopra di me. Credo in Dio e negli uomini e oso dirlo senza falso pudore. La vita è difficile ma non è grave...Una pace futura potrà veramente essere tale solo se prima sarò stata trovata da ognuno in se stesso - se ogni uomo si sarà liberato dall'odio contro il prossimo, di qualunque razza o popolo, se avrà superato quest'odio e l'avrà trasformato in qualcosa di diverso, forse alla lunga in amore se non è chiedere troppo. E' l'unica soluzione possibile."

E poi la su frase più celebre, ma si dovrebbe ricopiare il diario intero...:
"E se Dio non mi aiuterà più, allora sarò io ad aiutare Dio"

4 commenti:

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  2. Grazie per avermi fatto scoprire questa persona, di cui non avevo mai sentito parlare. Cercherò di leggere qualcosa di suo, presto o tardi! Un abbraccio

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  3. caro Paolo, non è Einaudi, mi ero sbagliata i Diari e le Lettere le trovi nella collana fli Adelphi di Delphi Edizioni...buona lettura! Ciao

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