lunedì 29 ottobre 2012

10 anni fa, oggi...

per recuperare questa mia foto di oggi 10 anni fa alla stazione di Trento ho aperto il mio diario di allora che è ancora sul sito "Pellegrinando", è una diapositiva e Luciano la scannarizzò assieme alle altre...a quest'ora mi stavo imbarcando a Milano sul treno per Nizza...con la guida di Terre di Mezzo del Cammino di Santiago appena comperata a Trento...l'aprii solo il giorno dopo, dopo essermi fermata a Lourdes, sul treno per Bayon, non volevo sapere nulla prima di essere là...
10 anni....una vita, 10 piccoli e pochi anni in cui è successo il mondo per me e non solo per me di conseguenza. L'altro giorno con Miriam ripetevo quello che ho già detto tante volte: "E' come se la mia vita prima non fosse esistita, o meglio, come se appartenesse ad un'altra me, di cui a volte parlo ma che è lontanissima...molto di più di 10 anni!" E così sono diventata "pellegrina" allora, e quando si dice che il Cammino di Santiago ti cambia la vita, io posso dire che te la sconvolge, ha sconvolto la mia. Miriam diceva: "attorno a te ci sono tante persone che ti vogliono bene..." Sì è vero, e sono tutti pellegrini, aggiungo io, è strano...oggi è un giorno di bilanci per me e mi accorgo che rapporti che credevo profondi in realtà non lo sono e che quelli che lo sono, sono tutti, proprio tutti, con pellegrini! Giorno di bilanci come se oggi inziasse una nuova decina di cui non so nulla...come allora non sapevo cosa mi aspettasse...ma del resto chi sa nulla di quello che l'aspetta?! Forse si illude di saperlo ma in realtà nessuno sa nulla...
L'altro giorno a Milano mi trovavo a pensare cose che mi suscitano le grandi città perchè non era la prima volta che facevo pensieri simili e accadono sempre in mezzo alle folle. Guardavo i volti della gente nelle strade, nei bus, nei bar...e pensavo che tutti loro erano un piccolo universo, piccoli universi che correvano verso le loro direzioni: indaffarati, tristi, felici, innamorati, disperati, ricchi, poveri... e che per tutti loro come per me, la realtà, quello che chiamiamo realtà, era semplicemente la percezione che ognuno di noi ha di ciò che gli è attorno, niente di oggettivo ma, bensì, tutto filtrato da quel piccolo essere che siamo e che finirà...forse lasciando una traccia dietro la propria sparizione ma nulla di più. E allora come si fa ad essere sicuri di qualche cosa che oggettivamente non esiste? Come si fa a dire: "sono questo o sono quello..." In treno, poi, ho parlato lungamente con due ragazzi e, ad un certo punto, uno dei due mi ha chiesto: "Sei cristiana?" suscitandomi la solita stretta allo stomaco che domande di questo tipo mi suscitano e gli ho risposto: "Io, sono io" e aggiungendo perchè ovviamente non capiva: "Se mi metto addosso un'etichetta capisci di più di me? Io non sono nessuna etichetta, sono quella che è seduta di fronte a te in un treno che corre nella notte..." Ovviamente la cosa, così, non è stata così più chiara per lui ma ho deciso di non rispondere più a domande di questo tipo se non con "Io sono io" o con un raglio...mi si potrebbe, nell'ultimo caso, definire come: "Somarello" che non dice nulla di meno o di più di ciò che sono!
Siamo solo piccoli universi di percezioni convinti, che lo vogliamo ammettere o no, di essere al centro dell'Universo...perchè è vero, lo siamo, siamo al centro di ciò che percepiamo e non sappiamo nemmeno come fisicamente siamo veramente perchè quello che possiamo sapere, persino solo del nostro aspetto, è filtrato da un riflesso o da una foto...mentre gli altri ci "vedono" non vedendo veramente nulla come noi vediamo quello che vogliamo vedere degli altri...è angosciante, oppure è semplicemente quello che è la vita...e allora, cosa sono 10 anni?!? Chili in più, rughe in più, tanto fatto, tanto detto, tanto vissuto, tanto sofferto, tanto gioito...forse un poco amato (chissà se poi è vero che si ama?! Perchè questa è una domanda di oggi a cui non ho risposta e, se devo dirla sinceramente, non mi sembra di aver mai amato nessuno ponendo che io sappia cosa voglia dire amare al di là di una bella parola che fa sentire bene)...pellegrini per sempre...con forse una meta, una meta sperata, pensata, sentita nel cuore quando va bene... puntini in un "grande gioco" universi negli universi il cui senso è solo l'andare...chissà se le Galassie si fanno domande su dove stanno andando nella loro folle corsa? Vanno, da pellegrine, vanno e basta e non sanno che le chiamiamo Galassie e se qualcuno chiedesse loro: "Sei una Galassia?" forse risponderebbero: "Io sono io...o raglierebbero"

4 commenti:

  1. Concordo..l'etichetta limita, qualunque sia! Complimenti per il post, molto bello! E anche per quello precedente: l'omelia di don Angelo Casati, tanto per stare in tema di etichette, renderebbe molto più accettabile quella di "cristiano".. Ciao, un abbraccio

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  2. certo...più che di un'etichetta qui si parla del fare, perchè "essere cristiani" credo debba essere vivere in modo cristiano...e questa non è un'etichetta! Uno ci prova,ci prova ad amare, ci prova a fare...e, a volte, si rende conto che non sa più cosa vuole dire fare e allora meglio non avere etichette, grazie Paolo!

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  3. magico 29 ottobre ... 35 anni fa (29 ottobre 1977) Gianna ed io ci siamo sposati e siamo ancora insieme. E' una data che ha qualcosa di magico ...
    CiaoooO
    Oriano

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  4. whaooo un altro matrimonio che resiste! E' cosa oramai rara auguri Gianna e Oriano!

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