sabato 2 giugno 2012

Che cosa è la Res Publica?!

sapete quando uno "gioca" con Google cercando parole e significati? Beh oggi che è il 2 Giugno festa della Repubblica, e che per me ha un ricordo preciso e del tutto personale ma che coinvolge anche voi e questo blog...è il giorno che andai a Milano e incontrai Miriam, la capo editrice di Terre di Mezzo, e "buttai lì" l'idea di scrivere la guida dei miei passi pellegrini da luogo e luogo di Francesco, 9 anni fa, e che ottenne poi una risposta affermativa: "Vorremmo chiederti di scrivere la tua guida..." nel settembre del 2003 a Cerbaiolo (vedete che Cerbaiolo centra sempre nella mia vita e in quella di questo cammino!)...dicevo, stavo cercando un significato più profondo della parola e mi sono imbattuta in questo scritto che trovo molto interessante e attuale e che condivido appieno poi sta a noi fare sì che la Repubblica sia una Res Publica...buona festa a tutti!

Res Publica e Res Privata

Ripetere acriticamente quanto si è sentito dire conduce ad una inosservanza della realtà con relativo finale distacco da essa. La realtà può essere ben compresa solo integrando quanto riferitoci da altri con una osservazione diretta ed una successiva riflessione personale, entrambe prolungate a sufficienza da permetterci di verificare se ciò che abbiamo in mente corrisponda al mondo oppure no. A confondere le idee vi è poi usualmente l'altro grande problema che al significato letterale, quasi sempre originale, delle parole con il trascorrere del tempo si sostituisce un significato differente, indebitamente acquisito. Mai facendoci carico del lavoro di ricondurre le parole al loro significato effettivo e primigenio, finiamo col disporre di un vocabolario allontanatosi anch'esso dal reale.E' in questo modo che il mondo se ne va rassegnatamente a picco, certo che non vi sarà alcuno a salvarlo.Mi concedereste un esempio? Eccolo:
"La repubblica (dal latino res publica,ovvero "cosa pubblica") è una forma di governo in cui la sovranità appartiene ad una parte più o meno vasta del popolo che la esercita nei modi e nei limiti fissati dalle leggi vigenti ...".http://it.wikipedia.org/wiki/Repubblica
Ebbene la parola "repubblica" non indica affatto una forma di governo. Usare la parola "repubblica" a questo modo confonde le idee e ci ostacola massicciamente dall' intervenire correttamente, efficacemente sulla realtà civile/socio/politica. Recuperando invece il suo significato letterale ed originale di "cosa pubblica", (il bene comune aggiungo io) chiariamo in men che non si dica che tale definizione indica esattamente tutto quello ch'è d'interesse e pertinenza, quando non di proprietà, collettiva, compreso ma non semplicemente quanto va a costituire il governo. Se riteniamo che Repubblica stia per dire una mera forma di governo, è chiaro che per rimediare ai problemi sociali ci concentreremo solo su quest'ultimo, sia per criticarne l'operato sia per cercare di conquistarvi delle cariche, come infatti metodicamente avviene. Fatto certo è però che il governo è solo la punta emersa ed illuminata dai riflettori mediatici di tutto quell'insieme ben più maestoso di beni e risorse, mansioni e poteri, che costituisce la Res Publica. Coltivando questa consapevolezza, vedremo che con tale definizione potremo ad esempio individuare sia la parte di territorio e di beni immobili di proprietà del popolo sovrano sia la Funzione Pubblica tutta. Sono Res Publica, bene comune di ogni componente della società, i terreni, le vie d'acqua, gli edifici, le vie di comunicazione, tutto ciò che costituisce il patrimonio economico pubblico, ma anche gli Enti Pubblici, le Istituzioni, i ruoli tutti che li rendono vivi. Sono Res Publica non solo ogni singolo metro quadro di terra e cubo d'acqua o d'aria di proprietà collettiva che si trova delimitato entro i confini territoriali del Paese ma anche le sue scuole, le sue università ed istituti di ricerca, i suoi media, le sue varie strutture sanitarie, amministrative, di polizia, i suoi parchi, le sue riserve, etc. etc. La limitazione dell'accezione di Res Publica al solo governo la si deve ad un perfido e lungamente riuscito stratagemma perpetrato tanto da coloro i quali si sono accaparrati il potere rappresentativo quanto dagli statali, da chi si è accaparrato un pubblico impiego a vita. Questo tragico errore interpretativo ha infatti la duplice conseguenza di concentrare sui governanti l'attenzione dei cittadini ed insieme di distoglierla dal grande potere e ricchezza di cui questi invece disporrebbero se potessero accedere a turno alla Funzione Pubblica. In questo modo decine di milioni di persone sono state condotte a credere che la loro partecipazione alla vita del Paese non possa andare oltre il voto nel momento elettorale. Mentre la verità è tutt'altra! Ma l'equivoco sul significato di REPUBBLICA ha avuto anche altre terribili conseguenze. Non essendo mai stato chiarito cosa sia la Res Publica, non si è mai potuto trovare un giusto rapporto di questa con la Res Privata, con tutto quanto d'interesse, pertinenza o proprietà dei privati, persone od enti. Il risultato della ignobile inadempienza di politici e statali è proprio quella commistione tra pubblico e privato, tra il peggio dell'uno ed il peggio dell'altro, in cui ci ritroviamo ad essere serrati. E' per quanto qui descritto che, ad esempio, si pretendono garanzie reddituali dalle aziende private piuttosto che da quelle pubbliche. E' per queste ragioni che le attività economiche sono fuggite in massa dal pubblico verso il privato. E' per tutto ciòch e oggi i cittadini si ritrovano ad avere milioni di STATALI che li controlla noin continuazione e li vessano in mille differenti modi, impedendo q uel libero vivere che in una vera democrazia non si avrebbe nemmeno da domandare! La Res Publica non è una mera forma di governo. Parte fondamentale ed imprescindibile di essa è la Funzione Pubblica, la quale appartiene all'intero popolo italiano. Tutti abbiamo diritto di parteciparvi e proprio partecipandovipossiamo conquistarci quell'autodeterminazione, quel concorso individuale nel determinare l'andamento sociale, in grado di liberarci da una esistenza colonizzata e sottomessa. Non esiste urgenza più grande di quella di aprire la Funzione Pubblica ad un flusso armonioso di cittadini che la purifichino el'alimentino in continuazione, così come un corso d'acqua fa con i terreni coltivati. Sanando la Res Publica avremo sanato anche la Res Privata. Avendo realizzato una vera democrazia, quindi periodicamente restituendo al popolo tanto i ruoli di governo quanto le mansioni pubbliche, ci accorgeremo che a quel punto non conterà più nemmeno se il governo sarà momentaneamente retto da una sola o più persone. Tanto grande è la solidità fornita dalla corretta impostazione delle cose ...La più grande opportunità che viene dunque concessa a noi che aneliamo il progresso civile/socio/politico è quella di smetterla di focalizzare in continuazione il nostro sguardo sull'ambito di Governo per ampliare la visione fino al punto da abbracciare l'intera Funzione Pubblica. Noi progressisti non abbiamo bisogno d'altro che far questo per ottenere quel Nuovo Mondo che tanto abbiamo vanamente inseguito, in Social Forum tenuti perfino all'altro capo dellaTerra, senza ancora mai poterlo afferrare. Ora non dobbiamo più chiederlo a nessuno. Ora non dobbiamo più rincorrerlo. Perché è qui, già nelle nostre mani. Dìte! Di una montagna cosa importa? La piccolissima cima o la maestosa montagna stessa? Danilo D'Antonio

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