giovedì 23 febbraio 2012

Non nominare il nome di Dio in vano...

...il libro che sto traducendo ha qualche cosa di..."magico" perchè accade che traduca proprio le cose che si riferiscono a quello che sto vivendo nel giorno in cui le traduco...non vi dico a cosa mi riferisco perchè ho un'ultima speranza di sbrogliare una matassa (non si riferisce alla Ruah state tranquilli) ma ad un...luogo del cammino...poi vi dirò...comunque sto traducendo un capitolo su che cosa sia la blasfemia, capitolo che è parte di quello sull'integrità...è illuminante...veramente è quello che ho sempre pensato e che posso sintetizzare in: "L'albero si giudica dai frutti..." e non l'ho detto io...o no? Comunque dopo aver tradotto l'ultima parola del paragrafo che copio qui, il primo pensiero è stato: "Povero Scott, che ti sarebbe successo se avessi vissuto ad Assisi?! O in qualsiasi altro luogo in cui si fanno tante chiacchiere flautate e poi...si agisce all'opposto...saresti stato considerato eretico...diabolico, come qualcuno mi ha chiamata...del resto non fu definito diabolico anche Gesù?!..." Comunque spero che capiate "il tutto dalla parte" se no mi toccherebbe trascrivere l'intero capitolo e credo che non sia corretto...vado avanti nella traduzione con un gran rimescolamento di viscere...perchè, anche se è consolante vedere scritto da un grande quello che si pensa da sempre, questo non fa stare meno male.
Pensiamo al sole...qui è una giornata splendida e ho appena ricevuto un sms entusiasta degli sposi pellegrini che si stanno godendo un cammino magnifico nonostante il male alle spalle per zaini pesanti...invernali... che...Dio li benedica! (Uso non blasfemo del nome di Dio...o no?)
"...Comunque, qualunque sia il suo livello, la blasfemia è la bugia delle bugie perché è l’uso del sacro per nascondere il profano; dell’apparente purezza per coprire la colpa; di ciò che è nobile per coprire l’ignobile, del bello per nascondere l’orribile; di ciò che è santo per mascherare la depravazione. E’ contemporaneamente una pretesa di pietas e il volontario uso della stessa come finzione. Mentre tutto il mentire è mancanza di integrità, la blasfemia rappresenta la forma più perversa di mancanza di integrità. Il suo meccanismo è quel trucco psicologico che abbiamo chiamato compartimentalizzazione.
Vi è qualcosa di veramente diabolico nella blasfemia. La parola “diabolico” deriva dalla parola greca diabolein che significa “buttare, scagliare via” il cui opposto, sempre in greco, è: sym-bolein “gettare per mettere insieme.” In un modo molto reale, “simbolico” si riferisce all’integrare e “diabolico” al compartimentalizzare. E’ anche importante ricordare che la blasfemia richiede sempre un comportamento conseguente. Una persona che occasionalmente ha pensieri profani ma che non agisce di conseguenza non è un individuo blasfemo, lo è invece chi traduce in parole pensieri santi ma che agisce in modo profano. La blasfemia è la forma di compartimentalizzazione che permette l’istaurarsi dell’abitudine a professare la verità mentre, sempre d’abitudine, si mette in atto la bugia.
Così abbiamo chiuso il cerchio. Ogni forma di comportamento che è originato dalla mancanza di integrazione, che rappresenta la compartimentalizzazione, è blasfemia. L’ “uomo d’affari che va in chiesa la domenica mattina, che crede di amare Dio e la Creazione di Dio e i suoi fratelli esseri umani e poi, il lunedì, non si crea nessun problema per le politiche della sua azienda che scarica rifiuti tossici nel vicino torrente” - che è un “cristiano della domenica mattina” - è colpevole di blasfemia. Indipendentemente dalla sua intensità e se la cosa sia cosciente e deliberata, questa compartimentalizzazione della religione è invariabilmente blasfema.

E “il fatto che questo Paese, sulla cui moneta sono scritte le parole: ‘In Dio confidiamo’, sia il Paese leader per la produzione di armamenti e per la loro vendita in tutto il mondo” vuole dire che siamo una nazione profondamente blasfema..."
Se queste parole le applichiamo a tutto...e specialmente a ciò che ha fatto il "suo mestiere" parlare di Dio, capite bene che...(finite voi la frase!) io non posso...sono diabolica...

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