martedì 4 gennaio 2011

la ...beata un caso non raro di misoginia della Chiesa!

Quando si incontra o ci si parla al telefono con il carissimo padre Ireneo di Breganze lui esordisce sempre con un gioioso: "Oh la beata!" lui chiama così tutte le sue amiche ed è buffo e di buon auspicio...anche quando non si è ...beati...
Ma oggi è il giorno di una vera Beata l'Angelella di Foligno chiamata Lella dagli amici e anche dallo zio che trascrisse le sue visioni. Ho trascritto qui sotto cosa diceva di lei il grande Piero Bargellini che non a caso esordisce sottolineando che chi la "conosce" la chiama Santa mentre Santa non è mai stata fatta...che ci volete fare?! In una Chiesa dove Chiara continua ad essere di serie B, dove la Filippa Mareri fatta Santa con tutti i "sacri crismi" della Chiesa i più dicono ancora, specialmente nel mondo francescano, che non è vero, in cui Maddalena anche dopo secoli e secoli è "riabilitata" dal suo inventato ruolo di prostituta solo..."fra i denti" (e sono solo alcuni casi di tantissimi...)...beh non c'è da meravigliarsi!
Ma poi che importa?! La santità nasce da un rapporto con Dio che si concretizza nella vita e non sono i processi di canonizzazione che la creano, per cui: Oggi è Sant'Angela di Foligno che scoprii solo perchè portava il mio nome ed era francescana e che ora amo moltissimo. Così passionale, piena di fuoco, come il suo amato Francesco... forse eccessva come del resto era anche Lui...ma per chi ama nulla è eccessivo...o si ama o non si ama, non ci sono mezze misure...mica si possono fare le "divisioni dei beni" preventive con il Cielo! Ci vuole passione anche con Dio, anzi, specialmente...i tiepidini...sanno di zuppa riscaldata e se il Fuoco non accende il fuoco beh...è meglio dedicarsi ad altro! Auguri Angele della Terra!! Io...torno al "Mio Arcangelo" perchè il tour de force non è ancora finito anche se ora sto riempiendo i tasselli di una guida che, ora, ha la sua chiara forma e che mi entusiasma e non vedo l'ora di veder stampata! Ciaoooo


La Chiesa le attribuisce il titolo di beata e la sua memoria viene celebrata oggi dall'Ordine francescano della città di Foligno, ma il popolo la invoca da secoli col titolo di santa. Angela da Foligno, una delle prime mistiche italiane, nacque nella medievale cittadina umbra nel 1248. In gioventù, come la coetanea Margherita da Cortona, indulse alle vanità femminili, vivendo in tranquilla agiatezza in una casa non fastosa ma decorosa, accanto al marito e ai figli. Non mancarono anche gravi colpe morali culminate in una serie di confessioni e di comunioni sacrileghe. All'età di 37 anni, però, mutò radicalmente le sue abitudini di vita. Provata dal dolore con la perdita del marito e dei figli, mostrò in queste tragiche circostanze una forza d'animo non comune. Era l'anno 1285: S. Francesco le apparve in sogno e la esortò a percorrere con coraggio la via della perfezione. Angela entrò nel Terz'ordine francescano e nel 1291 emise i voti religiosi, intraprendendo un pellegrinaggio ad Assisi che doveva segnare un'orma profonda nella sua anima. Fu durante questo viaggio che Angela fece sconcertanti ed esaltanti esperienze mistiche, di cui fu stupito testimone anche il suo parente e confessore, il B. Arnaldo da Foligno: questi, temendo si trattasse di fenomeni dovuti a suggestioni del maligno, le impose di dettargli le sue esperienze interiori. Il bisogno di far luce sulle profondità di quest'anima squassata dalla grazia diede così origine ad uno dei più preziosi libri sulle esperienze mistiche di un'anima particolarmente favorita da Dio. L'autobiografia che la beata dettava in dialetto umbro veniva immediatamente resa in un limpido latino scolastico. In "trenta passi" Angela dettò quanto avveniva nella sua anima, dal momento della conversione al 1296, quando tali manifestazioni mistiche si fecero più frammentarie e lasciarono campo a nuove manifestazioni spirituali, in particolare quella della " maternità spirituale " che raccolse intorno alla "Lella da Foligno" un vero cenacolo di anime desiderose di perfezione.
A loro la beata inviava numerose lettere e per loro redigeva anche le Istruzioni salutifere. La povertà, l'umiltà, la carità, la pace erano i suoi grandi temi: "Lo sommo bene dell'anima è pace verace e perfetta... Chi vuole dunque perfetto riposo, istùdisi d'amare Idio con tutto cuore, perciò che in tale cuore abita Idio, il quale solo dà e può la pace dare". La "magistra theologorum" morì a Foligno nel 1309. Piero Bargellini


Nessun commento:

Posta un commento