...vorrei avere la capacità di dire parole belle come quelle di don Gigi..."la grande Pieve che abbraccia" e che sorride...avevo proprio l'impressione che le pietre calde e bellissime sorridessero a quella folla stipata fra di esse...le chiese si svuotano e Romena si riempie...è quella bellezza delle pietre, della musica sincera, della Messa che vibra, delle parole di Gigi, degli abbracci veri, di una condivisione che ha profumo di pane vero...che resta. Vorrei riportare la sua omelia, non sono in grado, ci vorrebbero tutte le sue parole su quel cieco che balza in piedi...non sono in grado...quello che mi resta è un'immagine sull'autunno che sembrava condivisa dai due enormi tigli fuori dalla porta aperta, gialli contro il cielo azzurro...Gigi diceva: "dobbiamo imparare dalle foglie, si lasciano andare, l'albero non le trattiene, in quel loro abbandono ad una morte apparente c'è già il profumo della primavera...l'albero lascia andare le foglie, le libera e loro si lasciano fare...ma Gigi diceva tutto meglio....a me resta questo, questo abbandono che fa coppia con un'altra meravigliosa suggestione: "La mansuetudine del leone, non della pecora"...la forza del leone che combatte ma che è mansueto...non è del gregge addormentato...........Dio quanto bellezza e quanta verità!!! Verità....non codificata, non imbrigliata, non asservita ad un'idea...Verità...e quanto ci penso in questi giorni così circondata da tante bugie!!! Verità che sgorga dal cuore, verità che non divide, sincerità profonda e semplice, veramente umile, veramente immensa che accoglie, che annusa il profumo di tutte le verità che sono sempre e solo una in tante forme.......ah che bello! Che pozzo senza fondo è il cuore umano! Ed è tutto qui, non più in là, non nei libri, non nelle forme, non fuori, qui, solo qui come dice Benigni...guardati allo specchio, la poesia sei tu!!! Baci......vostra Angela
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