sabato 25 aprile 2009

Zio Roberto e il 25 aprile



...e la mente va a zio Roberto, pacifista, filosofo, intellettuale messo al muro nel 1944 a 25 anni perchè credeva alla libertà e tirava su i suoi studenti da un appiattimento ideologico...lo stesso che rischiano oggi i nostri ragazzi...

il pensiero va a tutte le guerre che sono l'idiozia di una umanità...che non si è ancora risollevata dalle caverne e dalle clave con la sola differenza che le clave facevano meno male delle bombe al fosforo, delle armi nucleari e delle guerre batteriologiche.

Se non lo avete ancora visto andate a vedere il film "L'onda", una storia vera e agghiacciante su come da un gioco possa nascere una dittatura....e noi siamo a richio!

Come allora la recessione, come allora la paura, come allora l'attaccamento ad un fittizio benessere, come allora i nanerottoli che promettono...e, quel che è più grave, che sono creduti...

Ieri sera all'ostello eravamo in 17 e l'atmosfera era delle più gioiose e fraterne: 2 tedeschi, 4 altoatesini, 1 francese, 1 messicano, 8 italiani di varia provenienza e, con il francese, un allegro signore di 70 anni che veniva a piedi dalla Francia, 900 km. in 25 giorni! Ci dicevamo: "Solo qualche hanno fa ci saremmo sparati addosso...perchè la pace non succede anche nel resto del mondo?!" Sì, pare un'ovvietà, anzi, dovrebbe essere un'ovvietà, ma non lo è.

Allora...povero zio Roberto, martire per un sogno quando la tua vita era appena all'inizio, un giorno un tuo studente con le lacrime agli occhi, aveva l'età che avreste avuto tu e mio padre il tuo gemello, mi raccontò quanto ti doveva, quanto quelle lezioni di filosofia per uno che era nato nella dittatura, gli avessero fatto aprire gli occhi, avessero segnato per sempre la sua vita...è la tua eredità, lo è anche per me anche se non ti ho mai conosciuto e quello che mi resta di te sono solo foto sbiadite e una medaglia d'argento perduta in qualche trasloco...se non seguirò mai come una "pecora stanca" lo devo anche a te. Se gli ideali di una vita umana, bella, libera per tutti sono alla base del mio vivere lo devo anche a te e a tutti quelli che come te hanno permesso che ieri sera si cenasse gioiosamente tutti insieme

...mentre scrivo qualcuno è messo al muro, torturato, avvilito, prigioniero da qualche parte del mondo...sempre troppe...perchè l'uomo è nato libero e non lo sa o non lo vuole essere, o la sua così detta libertà è basata sull' asservimento dell'altro...e c'è posto per tutti attorno a questa grande tavola apparecchiata per noi....un bacio a tutti

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