Domani si parteee! E speriamo che il tempo sia meglio di ora...qui c'è una nebbia da novembre! E ho fatto una valigia fra estate e...inverno...Ma per dove?
PER RIMINI DOVE SARO' PER TRE GIORNI 26, 27, 28 AL FESTIVAL FRANCESCANO...vi aspetto al banco di TERRE DI MEZZO...gioiosamente!
mercoledì 24 settembre 2014
Giorgio, il decano dei pellegrini di Francesco
E quando i ragazzotti pieni di forza e pochi anni si lamentano sul cammino...beh che pensino a Giorgio pellegrino di Courmayeur di ben 84 anni che si è fatto a piedi fino ad Assisi..che organizza lui gruppi di camminatori e che nulla ferma sui sentieri del mondo! Giorgio ha ancora tantissima voglia di camminare e di essere...ragazzino, guardate che occhi! Bravoooo e chi ci arriva alla tua età così?!
Spero proprio di andare a trovarlo ai piedi del "Grande Bianco"..si parlava di una presentazione del Cammino lassù, che bello! Speriamo!
Spero proprio di andare a trovarlo ai piedi del "Grande Bianco"..si parlava di una presentazione del Cammino lassù, che bello! Speriamo!
martedì 23 settembre 2014
un uomo si capisce...
Sono andata a Roma per un incontro per il Cammino...andata in macchina e ritorno imprevisto in treno dopo una bella chiacchierata con Maurizio amico di Simone e suo grande collaboratore sul cammino di San Benedetto che mi ha accompagnato alla stazione, il breve tempo insieme spero proprio sia l'inizio di un'amicizia...
nulla da leggere e così era un pò che volevo comperarmi "Francesco tra i lupi" di Marco Politi su papa Francesco e tutte le battaglie che deve fare per una Chiesa diversa, bel libro che vi consiglio. Proprio poco prima di scendere ad Assisi ho letto questa frase: "Un uomo si capisce anche dai suoi film preferiti. Quello più amato da Francesco è "ll pranzo di Babette"..." E ho fatto un salto sul seggiolino...è anche il mio in assoluto!...nel mio piccolo, alla "Perfetta Letizia", quando passavo lunghe ore a preparare le cene per i pellegrini e, specialmente, i "Capodanni pellegrini" mi sentivo un po' lei...circondata da pentole sporche, stanca e felice che i pellegrini fossero felici...Grande Babette e grande Francesco...è vero che si capisce un uomo anche dai films che ama!
nulla da leggere e così era un pò che volevo comperarmi "Francesco tra i lupi" di Marco Politi su papa Francesco e tutte le battaglie che deve fare per una Chiesa diversa, bel libro che vi consiglio. Proprio poco prima di scendere ad Assisi ho letto questa frase: "Un uomo si capisce anche dai suoi film preferiti. Quello più amato da Francesco è "ll pranzo di Babette"..." E ho fatto un salto sul seggiolino...è anche il mio in assoluto!...nel mio piccolo, alla "Perfetta Letizia", quando passavo lunghe ore a preparare le cene per i pellegrini e, specialmente, i "Capodanni pellegrini" mi sentivo un po' lei...circondata da pentole sporche, stanca e felice che i pellegrini fossero felici...Grande Babette e grande Francesco...è vero che si capisce un uomo anche dai films che ama!
mercoledì 17 settembre 2014
la disperazione di Francesco e...la sua gioia
Solo la Cavani e Mickey Rourke sono riusciti a rendere questo momento così alto...solo loro hanno capito la disperazione di Francesco e, forse, la sua ultima tentazione...quella di buttarsi sotto...e poi la sua Gioa.
Buona festa delle Stimmate a tutti...il mio impegno è stato rimandato...avrei potuto stare a La Verna...oppure no...se non ci sono stata c'è una ragione...
Buona festa delle Stimmate a tutti...il mio impegno è stato rimandato...avrei potuto stare a La Verna...oppure no...se non ci sono stata c'è una ragione...
martedì 16 settembre 2014
La magnifica Verna...
Ieri sono stata a ritirare le credenziali nuove a Città di Castello e ho pensato di allungarmi a La Verna per lasciarne un pò lì, provvidenziale idea, ne avevano solo una e sono arrivati pellegrini senza proprio ieri sera!
Così, stanca e con il solito braccio malandato, me ne salivo, curva dopo curva verso l'amato monte e il piacere di andarci aumentava..curva dopo curva...poi c'è un momento in cui si svalica e il monte appare tutto e vicinissimo e una gioia profonda mi si è messa dentro, una bolla di gioia. Quante infinite volte sarò salita fin là?! Eppure è sempre qualcosa in fondo allo stomaco che mi prende quando ci vado ed è sempre come la prima volta. Poi mi si è formato in testa un pensiero: "Questo cammino lo ha voluto il Cielo, inizia e finisce in due luoghi magici, mistici, stupendi per la bellezza e per...quel qualcosa di più che prende allo stomaco..." non so come definirlo ma è così e mi accade a La Verna e nella grotta di Monte Sant'Angelo...all'inizio e alla fine del cammino. Io ho prestato i miei piedi, il mio cuore, quel po' di testa che ho e l'entusiasmo ma non l'ho voluto io...mi è così chiaro e ieri ancora di più.
Ero stanca...la camera volendo c'era...sono rimasta a dormire lassù...e, magicamente, la carica del telefonino è finita e non ero più raggiungibile e potevo non aver la tentazione io di "raggiungere". Un cero acceso per un amico di tanto tempo fa, di una vita diversa la cui andata in Cielo mi era stata annunciata il mattino con un messaggio in Facebook...un altro amico che non c'è più qui...
La cappelluccia della Maddalena tutta per me...almeno per un po' fino a che non è venuta una signora che in silenzio proprio non ci riusciva a stare...mi sapete dire perchè quando in luoghi così si starebbe bene in silenzio c'è sempre qualcuno che ha...tante cerniere da aprire, carte da appallottolare e che magari prega pure bisbigliando?! Il silenzio credo faccia paura, a San Damiano, in anni avrò contato forse 10 volte di silenzio durante l'adorazione...quante cerniere!! Ma ieri mi importava poco anche della cernierata...la bolla di gioia era diventata una bolla di silenzio e...me la portavo dentro.
Poi una serata con simpatici pellegrini e di nuovo sola nella mia cameretta...notte lunga con risveglio per il male al braccio, si sveglia di notte, e poi il letto comodo, troppo comodo per la mia schiena che ama il duro e che preferisce il pavimento ai letti morbidi...la notte era fonda, alla finestra ascoltavo un silenzio profondissimo e pensavo a Franceschino alle sue notti lassù, al suo corpo così sofferente e a quel Serafino avvolto di luce...domani, il 17, il giorno delle stimmate. E non era Francesco a cui pensavo ma a Franceschino perchè mi faceva tenerezza e avevo voglia di abbracciarlo come si fa con un bimbo sofferente, lì, nella sua Verna dove tutto profuma di lui, dove da dietro ogni pietra ogni albero lo vedi sbucare...e le belle costruzioni che lui mai vide paiono sparire inghiottite dal bosco...
C'è chi per accorciare i tempi vuole iniziare il cammino a Città di Castello o a Sansepolcro...che sbaglio! Lo dico sempre, piuttosto saltate qualche tappa più avanti ma non evitate di partire da La Verna IL LUOGO PIU' FRANCESCANO CHE ESISTA, MOLTO DI PIU' DELLA STUPENDA ASSISI...MOLTO MA MOLTO DI PIU'...
Se solo ci avessi pensato prima sarei ancora là per il giorno delle Stimmate ma un impegno domani non me lo ha permesso...ma doveva andare così per tenere in me ancora per un po' quella bolla di silenzio e per avere ancora voglia di tornarci...sempre come se fosse la prima volta...
Guardate che ho trovato?! Non mi ero mai accorta che su una delle ceramiche robbiane ci sono Francesco e Michele insieme...ma lo dovevo vedere ieri...quando più che mai ho capito che La Verna e Monte Sant'Angelo sono indissolubilmente uniti.
venerdì 5 settembre 2014
Da far circolare il più possibile
Questa è la storia di Fabrizio pellegrino con un cancro....è da magone ed è piena di speranza, per favore fatela conoscere a chi può averne bisogno!
ps le foto sono di lui in ospedale e...sulla Francigena
l
Dai corridoi della "morte" ai cammini della "vita"
Di cancro si può guarire?, effettivamente non lo so, ma so per certo che anche se malato e la prognosi non é delle migliori per la medicina so può vivere sereni , felici e sopratutto fiduciosi.
Mi é stato diagnosticato nel maggio 2011 un linfoma N.H. a cellule mantellari ormai al quarto stadio B ,tutti i i linfonodi , sangue,midollo osseo, milza e stomaco erano stati invasi
Dopo il protocollo tradizionale con cicli di chemio e auto trapianto di cellule staminali la medicina non poteva propormi altro se non un chemio terapico bimestrale per cercar di ostacolare il ritorno della malattia.
Ho deciso che non poteva bastare e allora ho cominciato a cercar un modo che potesse far bene al mio corpo e sopratutto al mio spirito , la scelta é caduta sul "Cammino di Santiago" , a 14 settimane di distanza dalla mia quarantena in camera sterile dove i medici cercavano di rilanciare il mio processo vitale messo a zero da dieci giorni di chemio intensiva ,mi son lanciato o dovrei dire catapultato ai piedi dei Pirenei francesi .
Dopo mesi di vita asettica , senza anticorpi ( visto che con l'auto trapianto avevo avuto un reset come un computer ) globuli bianchi che non volevano rimontare ,globuli rossi piastrine e emoglobina sotto i limiti accettabili un po' inconsciamente sono partito da San jean pied de port alla volta di Santiago , trentadue giorni e 800 km km attraverso la Spagna .
Devo dire che i primi sono stati giorni duri , ma duri duri , poi il mio corpo prendeva sempre più vigore ed a un certo punto non ero più io che lo forzavo ad andare avanti , ma era lui che me lo chiedeva e così sono arrivato i primi di giugno ai piedi della cattedrale,di ritorno a casa mi son sottoposto alle solite analisi e poi al trattamento , io mi sentivo bene e i risultati lo hanno confermato visto che i valori erano rientrati quasi nella norma.
I primi di settembre 2012 nuovo trattamento e il 12 ero a Siviglia per iniziare la via de la plata , 1100 km attraverso l'Andalusia , l'estremadura , la Castiglia e Leon, Galizia per arrivare a Santiago e poi finsterra ; non ero mai stato così bene , avevo acquisito una forza che non conoscevo neanche prima della malattia e sopratutto la mia mente era tornata serena e tranquilla , ero di nuovo " normale" per niente differente da tutti gli altri pellegrini del cammino , inutile dire che al mio rientro il 22 ottobre i risultati erano ottimi e i miei reni e il mio fegato tornavano a lavorare come prima dei trattamenti ( e devo confessare che il vino non era mancato nel cammino) .
L'otto di gennaio ho ripetuto l'esperimento , da bayonne in Francia e di nuovo a Santiago attraverso il cammino del norte , 900 km lungo la costa del mar di cantabria , tanto freddo ,pioggia , grandine , vento e neve ma anche senza vaccini ( a oggi son sempre resettato ) neanche un raffreddore , giovedì 15 febbraio sono arrivato a Santiago.
Finiti i cammini in spagna sono approdato in italia e a maggio ho iniziato la via francigena da aosta fino a roma e poi gui verso il gargano e monte sant’angelo e poi di nuovo la via de la plata , il cammino di assisi ...., ora son rientrato per la mia solita pozione magica e come sarà possibile mi rimetterò sulla strada verso gerusalemme , ma una cosa il mio ematologo dovrà spiegarmi venerdì : come é possibile camminare 30/40 km tutti i giorni con un sistema immunitario ridotto ai minimi termini ed esser in forma smagliante
Ora non so quello che passa nella mente e nel corpo , quali sono i meccanismi che regolano l'auto difesa , ma di una cosa sono sicuro : il linfoma mantellare é una bestiaccia definita al momento incurabile per la medicina, talmente testarda che a un solo scopo la recidiva , non sono una persona naturalmente predisposta a grandi attività fisiche , anzi per la verità piuttosto pigro ,ma camminare km giorno dopo giorno ti da una carica che può zittire anche il cancro , io lo sto sperimentando sulla mia pelle.
Questo è un modo , il mio modo di andare avanti e di combattere questa bestiaccia e anche se non potrà salvarmi mi sta rendendo la vita serena e felice ; quindi vorrei dire a tanta gente che sta affrontando una malattia che non deve esser per forza grave , ma anche una perdita di gusto della vita o un bisogno di fare un alt e rivedere le priorità di mettersi IN CAMMINO non importa la meta , l'importante é mettersi in viaggio , cosa abbiamo da perdere ?
Qualcuno ha detto : "iniziare un nuovo cammino spaventa. Ma dopo ogni passo che percorriamo ci rendiamo conto di come era pericoloso rimanere fermi"
Mi domando se é possibile far passare questo messaggio ,affinché possa far comprendere alle persone malate il giovamento ad unire il cammino alla medicina , libera da tutte le scorie della chemio e della vita e se anche uno solo vorrà mettersi in gioco allora i miei quasi 7000 km e il mio mal di piedi sono serviti a qualche cosa , io dal canto mio mi preparo già lo zaino per il prossimo
Buena vida e buon cammino
Fabrizio Pepini
ps le foto sono di lui in ospedale e...sulla Francigena
l
Dai corridoi della "morte" ai cammini della "vita"
Di cancro si può guarire?, effettivamente non lo so, ma so per certo che anche se malato e la prognosi non é delle migliori per la medicina so può vivere sereni , felici e sopratutto fiduciosi.
Mi é stato diagnosticato nel maggio 2011 un linfoma N.H. a cellule mantellari ormai al quarto stadio B ,tutti i i linfonodi , sangue,midollo osseo, milza e stomaco erano stati invasi
Dopo il protocollo tradizionale con cicli di chemio e auto trapianto di cellule staminali la medicina non poteva propormi altro se non un chemio terapico bimestrale per cercar di ostacolare il ritorno della malattia.
Ho deciso che non poteva bastare e allora ho cominciato a cercar un modo che potesse far bene al mio corpo e sopratutto al mio spirito , la scelta é caduta sul "Cammino di Santiago" , a 14 settimane di distanza dalla mia quarantena in camera sterile dove i medici cercavano di rilanciare il mio processo vitale messo a zero da dieci giorni di chemio intensiva ,mi son lanciato o dovrei dire catapultato ai piedi dei Pirenei francesi .
Dopo mesi di vita asettica , senza anticorpi ( visto che con l'auto trapianto avevo avuto un reset come un computer ) globuli bianchi che non volevano rimontare ,globuli rossi piastrine e emoglobina sotto i limiti accettabili un po' inconsciamente sono partito da San jean pied de port alla volta di Santiago , trentadue giorni e 800 km km attraverso la Spagna .
Devo dire che i primi sono stati giorni duri , ma duri duri , poi il mio corpo prendeva sempre più vigore ed a un certo punto non ero più io che lo forzavo ad andare avanti , ma era lui che me lo chiedeva e così sono arrivato i primi di giugno ai piedi della cattedrale,di ritorno a casa mi son sottoposto alle solite analisi e poi al trattamento , io mi sentivo bene e i risultati lo hanno confermato visto che i valori erano rientrati quasi nella norma.
I primi di settembre 2012 nuovo trattamento e il 12 ero a Siviglia per iniziare la via de la plata , 1100 km attraverso l'Andalusia , l'estremadura , la Castiglia e Leon, Galizia per arrivare a Santiago e poi finsterra ; non ero mai stato così bene , avevo acquisito una forza che non conoscevo neanche prima della malattia e sopratutto la mia mente era tornata serena e tranquilla , ero di nuovo " normale" per niente differente da tutti gli altri pellegrini del cammino , inutile dire che al mio rientro il 22 ottobre i risultati erano ottimi e i miei reni e il mio fegato tornavano a lavorare come prima dei trattamenti ( e devo confessare che il vino non era mancato nel cammino) .
L'otto di gennaio ho ripetuto l'esperimento , da bayonne in Francia e di nuovo a Santiago attraverso il cammino del norte , 900 km lungo la costa del mar di cantabria , tanto freddo ,pioggia , grandine , vento e neve ma anche senza vaccini ( a oggi son sempre resettato ) neanche un raffreddore , giovedì 15 febbraio sono arrivato a Santiago.
Finiti i cammini in spagna sono approdato in italia e a maggio ho iniziato la via francigena da aosta fino a roma e poi gui verso il gargano e monte sant’angelo e poi di nuovo la via de la plata , il cammino di assisi ...., ora son rientrato per la mia solita pozione magica e come sarà possibile mi rimetterò sulla strada verso gerusalemme , ma una cosa il mio ematologo dovrà spiegarmi venerdì : come é possibile camminare 30/40 km tutti i giorni con un sistema immunitario ridotto ai minimi termini ed esser in forma smagliante
Ora non so quello che passa nella mente e nel corpo , quali sono i meccanismi che regolano l'auto difesa , ma di una cosa sono sicuro : il linfoma mantellare é una bestiaccia definita al momento incurabile per la medicina, talmente testarda che a un solo scopo la recidiva , non sono una persona naturalmente predisposta a grandi attività fisiche , anzi per la verità piuttosto pigro ,ma camminare km giorno dopo giorno ti da una carica che può zittire anche il cancro , io lo sto sperimentando sulla mia pelle.
Questo è un modo , il mio modo di andare avanti e di combattere questa bestiaccia e anche se non potrà salvarmi mi sta rendendo la vita serena e felice ; quindi vorrei dire a tanta gente che sta affrontando una malattia che non deve esser per forza grave , ma anche una perdita di gusto della vita o un bisogno di fare un alt e rivedere le priorità di mettersi IN CAMMINO non importa la meta , l'importante é mettersi in viaggio , cosa abbiamo da perdere ?
Qualcuno ha detto : "iniziare un nuovo cammino spaventa. Ma dopo ogni passo che percorriamo ci rendiamo conto di come era pericoloso rimanere fermi"
Mi domando se é possibile far passare questo messaggio ,affinché possa far comprendere alle persone malate il giovamento ad unire il cammino alla medicina , libera da tutte le scorie della chemio e della vita e se anche uno solo vorrà mettersi in gioco allora i miei quasi 7000 km e il mio mal di piedi sono serviti a qualche cosa , io dal canto mio mi preparo già lo zaino per il prossimo
Buena vida e buon cammino
Fabrizio Pepini
giovedì 4 settembre 2014
La Marcia per il Creato" il 30 agosto
Offuscata da una mia caduta fessa, su una stradina da nulla, ma proprio sulla spalla con la tendinite...ecco cosa ho scritto della marcia questa mattina in Facebook...lo sapete che vi tradisco con questo mezzo più veloce!
Bella la "Seconda marcia per il Creato" Celano- Castelvecchio Subequo...peccato quella pioggia-diluvio finale che ha sfrangiato l'arrivo, molti hanno smesso come me a Gagliano Aterno, noi dormivamo lì e mi faceva talmente male la spalla ed ero così zuppa che ho preferito andare in camera e...curarmi un po'. Ma poi, la pioggia è bella! "Il cappuccio era la cella di Francesco" e mi viene sempre in mente quando cammino con il ticchettio della pioggia sul cappuccio, anzi, è proprio su quella tappa che nel 2010 mentre veniva giù una pioggia gelata mista a neve "ho avuto un momento alto" uno di quei momenti in cui l'anima vola che accadono in cammino quando meno te lo aspetti perchè..."i tempi di Dio" non sono i nostri e nemmeno le condizioni meteo e ti può capitare che nella perfezione esteriore tu sia una "bestia" interiore e viceversa, così come ti può capitare che l'anima navighi alta su una superstrada mentre i camion ti "sfettolano le orecchie" (mi è accaduto sulla assolatissima, trafficatissima di jeep coi mitra spianati, statale 90 in Terra Santa) e "nulla accada" su un sentiero in falso piano in una giornata tiepida fra prati cosparsi di fiori...UN CAMMINO, NON FINIRO' MAI DI DIRLO, NON E' UN TREKKING, CI ASSOMIGLIA MOLTO MA E' UN'ALTRA COSA E QUELLO CHE FA' LA DIFFERENZA E' LA DISPONIBILITA' INTERIORE DI ACCETTARE TUTTO QUELLO CHE TI SI PRESENTA DI BELLO E DI MENO BELLO...
Sta volta la caduta mi ha rovinato tutto, o sono io che non sono stata capace di trasformare anche quella?!...Io sotto la pioggia sferzante stavo bene e non solo io visto che tanti camminavano ridendo e fermandosi a raccogliere more lavate dall'acqua!
Per cui: grazie Pasquale Casale buon amico a cui dobbiamo questa marcia, sono sicura che diventerà sempre più bella e lo dobbiamo al tuo lavoro e alla tua grande fede nel progetto, grazie a tutti i mezzi di soccorso, alla forestale a cavallo, agli alpini che hanno cucinato la cena all'arrivo...a tutti coloro che ci si sono impegnati a rendere questa giornata bella per tutti. Grazie anche al Provinciale dei Frati Minori Conventuali che ci ha atteso nel punto del miracolo dell'acqua di San Francesco per raccontare di Lui.
"La mia tappa mistica" come la chiamo, è un percorso stupendo di per sè, ricco di storia e di Spirito Fra breve inizieranno i primi scavi per portare alla luce i resti della cappelluccia dedicata a Francesco che Tommaso da Celano nel "Trattato dei miracoli" racconta che fosse vicino alla fonte suscitata da Francesco (pare che la fonte si possa ritrovare pure lei...la vegetazione e un rabdomante l'hanno confermato.) E poi i restauri degli affreschi tardo-giotteschi nella chiesa di San Francesco a Castelvecchio Subequo e l'aver collocato lì l'ampolla con il sangue di Francesco hanno dato dignità alla cappella. CREDETEMI questo pezzetto di Abruzzo vale un viaggio e una camminata...anche sotto la pioggia...sotto un "Miracolo dell'acqua" forse un po' eccessivo!
Bella la "Seconda marcia per il Creato" Celano- Castelvecchio Subequo...peccato quella pioggia-diluvio finale che ha sfrangiato l'arrivo, molti hanno smesso come me a Gagliano Aterno, noi dormivamo lì e mi faceva talmente male la spalla ed ero così zuppa che ho preferito andare in camera e...curarmi un po'. Ma poi, la pioggia è bella! "Il cappuccio era la cella di Francesco" e mi viene sempre in mente quando cammino con il ticchettio della pioggia sul cappuccio, anzi, è proprio su quella tappa che nel 2010 mentre veniva giù una pioggia gelata mista a neve "ho avuto un momento alto" uno di quei momenti in cui l'anima vola che accadono in cammino quando meno te lo aspetti perchè..."i tempi di Dio" non sono i nostri e nemmeno le condizioni meteo e ti può capitare che nella perfezione esteriore tu sia una "bestia" interiore e viceversa, così come ti può capitare che l'anima navighi alta su una superstrada mentre i camion ti "sfettolano le orecchie" (mi è accaduto sulla assolatissima, trafficatissima di jeep coi mitra spianati, statale 90 in Terra Santa) e "nulla accada" su un sentiero in falso piano in una giornata tiepida fra prati cosparsi di fiori...UN CAMMINO, NON FINIRO' MAI DI DIRLO, NON E' UN TREKKING, CI ASSOMIGLIA MOLTO MA E' UN'ALTRA COSA E QUELLO CHE FA' LA DIFFERENZA E' LA DISPONIBILITA' INTERIORE DI ACCETTARE TUTTO QUELLO CHE TI SI PRESENTA DI BELLO E DI MENO BELLO...
Sta volta la caduta mi ha rovinato tutto, o sono io che non sono stata capace di trasformare anche quella?!...Io sotto la pioggia sferzante stavo bene e non solo io visto che tanti camminavano ridendo e fermandosi a raccogliere more lavate dall'acqua!
Per cui: grazie Pasquale Casale buon amico a cui dobbiamo questa marcia, sono sicura che diventerà sempre più bella e lo dobbiamo al tuo lavoro e alla tua grande fede nel progetto, grazie a tutti i mezzi di soccorso, alla forestale a cavallo, agli alpini che hanno cucinato la cena all'arrivo...a tutti coloro che ci si sono impegnati a rendere questa giornata bella per tutti. Grazie anche al Provinciale dei Frati Minori Conventuali che ci ha atteso nel punto del miracolo dell'acqua di San Francesco per raccontare di Lui.
"La mia tappa mistica" come la chiamo, è un percorso stupendo di per sè, ricco di storia e di Spirito Fra breve inizieranno i primi scavi per portare alla luce i resti della cappelluccia dedicata a Francesco che Tommaso da Celano nel "Trattato dei miracoli" racconta che fosse vicino alla fonte suscitata da Francesco (pare che la fonte si possa ritrovare pure lei...la vegetazione e un rabdomante l'hanno confermato.) E poi i restauri degli affreschi tardo-giotteschi nella chiesa di San Francesco a Castelvecchio Subequo e l'aver collocato lì l'ampolla con il sangue di Francesco hanno dato dignità alla cappella. CREDETEMI questo pezzetto di Abruzzo vale un viaggio e una camminata...anche sotto la pioggia...sotto un "Miracolo dell'acqua" forse un po' eccessivo!
Dal "Trattato dei Miracoli" di Tommaso da Celano
838 16. Gagliano (Aterno) è un paese popoloso e illustre in diocesi di Sulmona. In esso viveva una donna di nome Maria che, giunta alla conversione attraverso le difficili vie del mondo, si era dedicata totalmente al servizio di san Francesco.
Era salita un giorno su un monte, riarso per la totale mancanza d'acqua, con l'intenzione di potare gli aceri verdeggianti; aveva dimenticato di portare con sé l'acqua e, per il calore eccessivo, cominciò a venir meno per l'arsura della sete. Non potendo ormai far nulla e giacendo per terra esaurita, cominciò a invocare il suo patrono san Francesco. Affaticata si assopì. Ed ecco sopraggiungere san Francesco, che la chiamò col suo nome: "Alzati e bevi l'acqua che a te e a molti altri viene offerta quale dono di Dio". Sbadigliò la donna a tale voce e vinta dal sonno tornò a riposare. Chiamata ancora una volta, ancor molto stanca, rimase a terra sdraiata. La terza volta però, confortata al comando del Santo si alzò. E afferrando una felce vicina la estrasse dal terreno. Avendo allora scorto che la sua radice era tutta intrisa d'acqua, con le dita e con un piccolo ramoscello cominciò a scavare tutt'attorno. Subito la fossa si riempì d'acqua e la piccola goccia crebbe fino a divenire fonte. Bevve la donna e dissetata, si lavò gli occhi che, gravemente indeboliti da una lunga malattia, non potevano vedere nulla con chiarezza. Si illuminarono i suoi occhi e, sparita la rugosa vecchiezza si riempirono come di nuova luce. La donna si affrettò verso casa, per annunciare a tutti tale stupendo miracolo a gloria di san Francesco. Si diffuse la notizia del miracolo in altre regioni, giungendo alle orecchie di tutti. Accorsero da ogni parte molti colpiti da varie malattie che, fatta anzitutto la confessione per la salvezza dell'anima, vennero qui liberati dalle loro infermità. Infatti i ciechi riacquistarono la vista, gli zoppi ripresero a camminare, anche gli obesi divennero più snelli, e ad ogni infermità viene offerto il giusto rimedio. Ancora oggi dalla fonte prodigiosa l'acqua continua a sgorgare; è stato qui costruito un oratorio in onore di san Francesco.
Era salita un giorno su un monte, riarso per la totale mancanza d'acqua, con l'intenzione di potare gli aceri verdeggianti; aveva dimenticato di portare con sé l'acqua e, per il calore eccessivo, cominciò a venir meno per l'arsura della sete. Non potendo ormai far nulla e giacendo per terra esaurita, cominciò a invocare il suo patrono san Francesco. Affaticata si assopì. Ed ecco sopraggiungere san Francesco, che la chiamò col suo nome: "Alzati e bevi l'acqua che a te e a molti altri viene offerta quale dono di Dio". Sbadigliò la donna a tale voce e vinta dal sonno tornò a riposare. Chiamata ancora una volta, ancor molto stanca, rimase a terra sdraiata. La terza volta però, confortata al comando del Santo si alzò. E afferrando una felce vicina la estrasse dal terreno. Avendo allora scorto che la sua radice era tutta intrisa d'acqua, con le dita e con un piccolo ramoscello cominciò a scavare tutt'attorno. Subito la fossa si riempì d'acqua e la piccola goccia crebbe fino a divenire fonte. Bevve la donna e dissetata, si lavò gli occhi che, gravemente indeboliti da una lunga malattia, non potevano vedere nulla con chiarezza. Si illuminarono i suoi occhi e, sparita la rugosa vecchiezza si riempirono come di nuova luce. La donna si affrettò verso casa, per annunciare a tutti tale stupendo miracolo a gloria di san Francesco. Si diffuse la notizia del miracolo in altre regioni, giungendo alle orecchie di tutti. Accorsero da ogni parte molti colpiti da varie malattie che, fatta anzitutto la confessione per la salvezza dell'anima, vennero qui liberati dalle loro infermità. Infatti i ciechi riacquistarono la vista, gli zoppi ripresero a camminare, anche gli obesi divennero più snelli, e ad ogni infermità viene offerto il giusto rimedio. Ancora oggi dalla fonte prodigiosa l'acqua continua a sgorgare; è stato qui costruito un oratorio in onore di san Francesco.