venerdì 30 settembre 2011

Raffaele e Bigio a casa di Luca Gianotti in Abruzzo

in youtube c'è questo videino in cui Raffaele racconta il suo Cammino...era ancora lontano d'Assisi, chissà che presto attraverso il sito non si possa proporre un Cammino con due asinelli! Ci stiamo pensando su: piccolo gruppo, disposto a dormire anche in tenda proprio per rendere il percorso più avventuroso...si vedrà... stiamo pensando per maggio prossimo, vi farò sapere.

Il MOLISE porta l'olio per la lampada di San Francesco!

...e io non vedo l'ora di incontrare i "miei" molisani! ...uno passa la più parte della sua vita ad ignorare dei luoghi, delle genti e poi...ecco qua, una fetta del mio cuore è in Molise! Tutto merito di Francesco e dell'Arcangelo Michele!
Sto già cercando di immaginarmi come fra la folla riuscirò a farmi strada per incontrare gli amici, i frati amici, i sindaci dei paesi dove i pellegrini "Con le ali ai piedi" fanno tappa e il grande e amato vescovo Bregantini...mi sarebbe tanto piaciuto che lui tenesse il Vespro del 3 Ottobre (ho sempre grandi problemi con le omelie di quel vespro...)ma non sarà così...amen, sarò ad ascoltarlo nella Basilica di San Francesco il 4 Ottobre per la messa solenne che sarà anche trasmessa in TV (non perdetevela) e poi...sarò ovunque con gli amici che sarò riuscita ad incontrare.
Il programma è nutrito e interessante...mi dispiace per le regioni del nord essendo io "nordista", ma quelle del sud si danno sempre molto di più da fare e poi...sono allegre e vive per cui mi aspetto tanto dai "dimenticati molisani", pochi abitanti di una regione magnifica ricca di tutto: bellezze naturali, arte, archeologia, simpatia dei suoi abitanti...
VI ASPETTO AMICI CARI!
Trascrivo qui sotto il programma degli eventi che iniziano domani:
Le celebrazioni avranno inizio il primo ottobre e comprendoni una serie di iniziative di grande rilevanza per il Molise sotto molteplici aspetti. Il programma, infatti, include numerosi appuntamenti liturgici, con l'intervento delle massime cariche istituzionali e religiose locali e nazionali, ma altrettanti appuntamenti culturali: concerti, allestimenti di stands espositivi e promozionali, mostre sul Molise, cortei che avranno come protagonisti caratteristiche realtà regionali come i Misteri di Campobasso, la Banda di zampogne di Scapoli, i Carri di Larino, le Traglie di Jelsi.

«Un'occasione religiosa di estrema importanza - ha sottolineato il Presidente della Regione Michele Iorio, che ha voluto seguire, data la rilevanza, tutte le fasi preparatorie delle varie manifestazioni legate all'evento - fondamentale, dunque, per il Molise per portare fuori dai confini regionali e mostrare le sue principali peculiarità all'Italia intera».
Segue il programma dettagliato dell'evento.

1° OTTOBRE

ore 10.00, Palazzo Monte Frumentario - Via San Francesco - Assisi
Inaugurazione degli stands espositivi e promozionali allestiti da aziende ed enti istituzionali della Regione Molise (apertura al pubblico dal 1° al 5 ottobre dalle ore 10,00 alle ore 19,00).
ore 16.00, Santa Maria degli Angeli - Basilica
"San Francesco d'Assisi": opera popolare contemporanea di Tiziano Albanese (voci recitanti, pianoforte, flauto, clarinetto, vibrafono e orchestra d'archi).

2 OTTOBRE

ore 10.00, Palazzo municipale - Sala Pinacoteca
Apertura della mostra: "Molise una terra da scoprire".
ore 11.00, Assisi-Rivotorto: Santuario francescano "Sacro Tugurio"
Celebrazione Eucaristica per le Pro Loco del Molise.
ore 16.00, Palazzo municipale - Sala della Conciliazione
Concerto dell'associazione corale polifonica "Caudate Hermes".
ore 17.00, Assisi-Capodacqua: Sede Pro Loco
Consegna "Premio Dattini" alle Pro Loco del Molise.
ore 19.00, Cinema Teatro Metastasio
* "Una zampogna per San Francesco": spettacolo musicale del gruppo "Ecletnica Pagus";
* "Pace e bene" canto eseguito da Brunella Pavone;
* Preghiamo cantando con don Elio Benedetto (inni a San Paolo, Madre Teresa e San Francesco).
ore 21.00, Basilica Papale Inferiore
Concerto - Omaggio ai Pellegrini del Molise
"Francesco è vivo!" Musiche della tradizione francescana.
Cappella Musicale della Basilica
Direttore: P. Giuseppe Magrino OFM conv.
All'organo: Eugenio Becchetti

3 OTTOBRE - ASSISI - Santa Maria degli Angeli

ore 10.30, Piazza Garibaldi - Corteo dei Fiori
Basilica Papale della Porziuncola - Celebrazione eucaristica "in Transitu" presieduta da padre Bruno OTTAVI, Ministro Provinciale dei Frati Minori dell'Umbria.
ore 12.00, Chiostro del Convento
Inaugurazione della mostra a cura della Fondazione Molise Cultura, con la partecipazione degli "Ecletnica Pagus".
ore 16.30, Piazza Garibaldi
Incontro tra le autorità e le delegazioni del Molise con la municipalità di Assisi.
ore 17.00, Corteo da Piazza Garibaldi alla Basilica con la partecipazione del Rappresentante del Consiglio dei Ministri, dei Presidenti delle Regioni e Province del Molise ed Umbria, dei Sindaci dei Comuni del Molise, del Sindaco di Assisi e delle altre autorità.
Aprono il corteo i gruppi molisani:
* I Misteri di Campobasso;
* Banda di zampogne di Scapoli;
* Carri di Larino;
* Traglie di Ielsi.
ore 17.30, Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola
*Accoglienza delle autorità da parte di p. Fabrizio MIGLIASSO, Custode del Convento di S.Maria degli Angeli in Porziuncola;
* Solenne Commemorazione del "Transito di San Francesco".
Presiede S.E. mons. Domenico Angelo SCOTTI, Vescovo di Trivento, con l'assistenza di S. Em. Attilio NICORA, Cardinale Legato Pontificio per la Basilica, dei Vescovi del Molise, del Vescovo di Assisi S.E. mons. Domenico SORRENTINO, dei Ministri Generali e Provinciali delle Famiglie Francescane.
Offerta di doni da parte del Sindaco di Assisi e delle autorità istituzionali del Molise.
ore 19.00, Sagrato della Basilica
Esibizione delle "N'docce" di Agnone e delle "Zampogne" di Scapoli.
ore 21.30, Chiesa San Damiano
Veglia di preghiera "Pianto delle Povere Dame" presieduta da S.E. mons. Salvatore VISCO, Vescovo di Isernia-Venafro.

4 OTTOBRE - ASSISI

ore 8.00/14.00, Piazza Inferiore San Francesco
Annullo filatelico "Il Molise dona l'olio per la Lampada Votiva" a cura del Circolo numismatico e filatelico di Assisi.
ore 8.30, Palazzo municipale - Sala della Conciliazione
Incontro tra le autorità e le delegazioni del Molise con la municipalità di Assisi.
ore 9.30, Partenza del Corteo civile per la Basilica con la
partecipazione dei gruppi molisani:
* I Misteri di Campobasso;
* Banda di zampogne di Scapoli;
* Carri di Larino;
* Traglie di Ielsi.
ore 9.30, Basilica Papale di San Francesco (Superiore)
Accoglienza delle autorità da parte di p. Giuseppe PIEMONTESE, Custode del Sacro Convento.
ore 10.00, Solenne Concelebrazione (diretta televisiva su Rai Uno) in Cappella Papale presieduta da S.E. mons. Giancarlo Maria BREGANTINI, Arcivescovo Metropolita di Campobasso-Boiano, con l'assistenza di S. Em. Card. Attilio NICORA, Legato Pontificio per la basilica, con i Vescovi del Molise ed il Vescovo di Assisi S.E. mons. Domenico SORRENTINO.
ore 11.30, Loggia del Sacro Convento
* Saluto del Ministro Generale dell'Ordine dei Frati Minori Conventuali, padre Marco TASCA;
* Messaggio all'Italia del Rappresentante del Consiglio dei Ministri;
* Saluto del Presidente della Regione Molise Angelo Michele IORIO;
* Saluto del Sindaco di Assisi, Claudio RICCI;
* Saluto del Vescovo di Assisi, S.E. mons. Domenico SORRENTINO.
ore 16.00, Basilica Papale di San Francesco (inferiore)
Vespri Pontificali in Cappella Papale presieduti da S.E. mons. Gianfranco DE LUCA, Vescovo di Termoli-Larino.
ore 16.45, Corteo religioso con la partecipazione delle autorità del Molise e di Assisi dalla Basilica Inferiore alla Piazza Superiore dove sarà impartita la benedizione all'Italia ed al mondo.

...sono una gattara!




devo ammetterlo...roba da zitelle (beh tecnicamente lo sono)...ieri sera avevo visto un' insolita agitazione in Tina che si era piazzata con me sul divano, Tina che ora che è ingrassata è meno Brut-tina o io ci ho fatto l'abitudine e la trovo persino bellina...questa è la sola speranza di noi Brut-tine o Brut-tone...l'abitudine e l'affetto...dicevo, me ne stavo lì sapendo che Benny sdegnata e gelosa stava sul mio letto, Damiao il latinlover era in giro a gatte e la Tina si prendeva la sua dose di carezze di cui non è mai paga (noi bruttine amiamo molto le coccole), quando uno scorfanino magro è avanzato sul tappeto verso la Tv. Pensavo di avere le traveggole, da dove usciva? Si è lasciata prendere, è una gattina, pesa nulla dal gran che è denutrita ma è socevole...insomma è arrivata in qualche modo a casa mia dove ha trovato pappa, soffi di Tina...è lei ora che soffia verso la nuova intrusa, lo sdegno di Benny che piuttosto non mangia e se ne va, l'indifferenza di Damiao che essendo l'unico maschio lascia fare e un cuscino dove accomodarsi e...me, che non ho il coraggio di mandarla via...AIUTOOOO! Qualcuno vuole una gattina che fra qualche tempo sarà pure bellina?!? Come faccio? Con la Zen che vive nella torre ora sono 5, decisamente troppi perchè io non sono capace di lasciarli fuori casa e, st'inverno potrò fare a meno del piumone sostituito da una coperta pelosa e miagolante...sono disposta a nutrirla fino a che non avrà un bel pelo lucido, le sto curando un occhietto con la congiuntivite da gattino ma poi...se la volete ve la do...dite di sì, vi pregoooo!

Ah l'ho chiamata Mika da Micael...era pur sempre il giorno dell'Arcangelo!


giovedì 29 settembre 2011

In onore di Uriele



Chi è Uriele?


Uriel è l'Arcangelo della salvezza.
Uriel insegna il Cammino del Cuore, il Fuoco del Puro Amore.

Nel nome Uriele, U-Ra-El, nell'antica lingua egizia: U sta per spazio e Ra per Sole, ovvero Spazio-Sole-Dio ovvero "Luce di Dio", pertanto il compito di Uriel è quello di portare agli uomini la luce della Conoscenza di Dio. E' l'interprete delle profezie, l'Angelo del Giudizio Universale e governa la Legge dell'Ordine e dell'Armonia.
Uriele è l'Angelo della luce di Dio, nella sua mano sinistra ha una fiamma, simbolo dell'ispirazione e dell'illuminazione divina
Poi mi hanno da spiegare perchè lo hanno depennato!
E allora auguri anche a voi URIELI se c'è qualcuno che si chiama così...dove stanno 3 arcangeli ci stanno anche 4...o no?!

Uoppsss ho dimenticato due Arcangeli!


...ma è perchè non mi piacciono sti accorpamenti come non mi piace san Benedetto di Luglio o sant'Angela Merici di gennaio (io l'ho sempre festeggiata il 31 maggio)...oggi è la festa di Michele oh! ma i poverini di nome Gabriele e Raffaele, non parliamo di Uriele che si sono persi per strada, rischiano di non avere un onomastico...non è un gran problema se ci si chiama in un altro modo ma se si hanno amici che si chiamano così beh...poverini, ci si dimentica di fare gli auguri percui:
AUGURI A GLI AMICI DI NOME GABRIELE specialmente quello garganico che sarà a casa distrutto dopo il lungo cammino verso la grotta di Michele
e AUGURI A GLI AMICI DI NOME RAFFAELE specialmente al "papà" dell'asinello Bigio.
Ahhh oggi è venuto qui Oreste a prendere due credenziali per il cammino verso il Monte, partirà a giorni con un pellegrino dei D'Angiò...esistono ancora gli Angioini! Paula è alla terza tappa e dice che è tutto magnifico e che le mie descrizioni vanno benissimo...meno male!
I "meditativi" sono a Stroncone e hanno avuto un'ottima accoglienza allo Speco di Narni a ri meno male!...Ho incrociato a due passi da casa mia 3 pellegrine brasiliane indipendenti (nel cammino meditativo ci sono 13 brasiliani e 6 italiani), loro camminano da sole, domani sono di nuovo in marcia, una di loro ha vesciche da paura ma continua a camminare, brava! Sta mattina, in piazza ad Assisi avevo chiamato dal mio tavolino di un caffè, un pellegrino con la mia guida che sbuccava dallo zaino, mi piace la faccia meravigliata di quelli che sentono nell'aria: "Ei pellegrinoooo, di qui passò Francescooooo, sono Angelaaaa." Ne ho "raccattati" molti così, tanto carino sto pellegrino solitario, piccolo zaino, entusiasmo addosso, nessuna rimostranza, piacere della scoperta, nessuna angoscia se si era perso per qualche metro perchè gli ha permesso di fare begli incontri...ahhh così si fa! Rilassati, aperti, indipendenti, non aggrappati alla gonna, anzi, allo zaino della "mamma" (leggi me) e ai pellegrini così tutto capita di bello perchè, come ci dicevamo con lui, non hanno aspettative e così tutto risulta essere una scoperta carica di bellezza, bravissimo!
Ho poi anche incontrato una pellegrina tedesca che si era fatta mandare una cosa a casa mia...mi aspettava all'Ostello della Pace con un bel mazzo di fiori fatto da lei...carino! E poi, domani, arriva il prode Giuseppe dal Friuli con altri 4 amici...in macchina sta volta però! bello! Ciaooo per oggi non scrivo più, promesso!

Il San Michele di Dante...e Benigni




e per concludere il giorno del nostro Arcangelo la stupenda lettura di Dante di Benigni...lo starei ad ascoltare per ore, così, ora, mentre la processione della copia della statua di san Michele gira per le strade di Monte Sant'Angelo...si dice che se questa statua verrà mai rimossa dalla grotta,le altre precedenti hanno fatto una brutta fine, se mai verrà rimossa sarà il segno dell'inizio dell'Apocalisse per cui...lasciamola lì, dicevo, ora, mentre la procesione è in atto, questo ultimo post micaeliano pieno di vento, di potenza e di leggerezza da giullare di Dante e di Benigni...buon ascolto!

Il canto dei pellegrini di Michele



ma ce ne sono altri che haimè non sono in youtube...tutti semplici e belli!

la festa di san Michele



questo video mi piace molto anche perchè c'è Enrico che spiega...se andate al Monte fate il giro delle grotte con lui è molto bravo e poi, nel video c'è anche la processione che ci sarà oggi pomeriggio là...vorrei esserci anch'io!!
dopo aggiungerò un altro video con il canto dei pellegrini...ingenuo, semplice, ma, credetemi fa venire la pelle d'oca cantarlo scendendo quei gradini dopo così tanti chilometri e io lo amo molto!
Buona festa a tutti gli amici che si chiamano Michele e, pubblicamente dopo quelli privati, auguri Alessandro Cannavò! Oggi è "magicamente" il suo compleanno!

E san Michele o sà...











l'anno scorso a quest'ora Francesco di Bologna ed io, assieme ad altre 400 persone, salivamo l'ultima costa verso Monte Sant'Angelo...una notte in cammino non è uno scherzo e vedere la meta lassù dallo sprofondo della valle Carbonara (o Carbonaia...non mi ricorderò mai come si chiama), una...mazzata in fronte. Poi, come accade sempre sui cammini, la fatica è un "male smingò" arrivati ci si dimentica completamente della faticaccia e si è felici e basta! Oggi altri stanno salendo da trè lati: quelli di San Marco in Lamis da dove arriva il nostro cammino, da Nord-Ovest; quelli di Vieste da Est e quelli di Manfredonia da Sud e tutti riempiranno la grotta per la messa dei pellegrini all'una...onestamente vorrei essere con loro e, con il cuore, ci sono!

Il mio modesto contributo alla festa di San Michele è stato arricchire la mia somarella di scritte così ora, anche lei, ha le ali ai piedi. L'anno scorso la Guida era tutta nei miei appunti e nella mia testa...ora è un Cammino che è già stato percorso da tanti...un pò come un bimbo che muove i primi passi mentre allora era ancora...nella pancia e allora...

BUONA FESTA DEGLI ARCANGELI A TUTTI, BUON SAN MICHELE A CHI E' IN CAMMINO (so di certo che c'è Paula di Bolzano che fa la ricognizione per la traduzione futura in tedesco), BUON SAN MICHELE A CHI ACCOGLIE I PELLEGRINI...E CHE SAN MICHELE FACCIA ACCADERE QUELLO CHE OGGI POTREBBE...FARE UN SUO PRIMO PASSO (neanche sotto tortura vi direi cosa...ma sarebbe una gran cosa!)...voi pregate Michele, Francesco e Chiara e pure Giacomo, Rocco, Bendetto Labre, Brigida di Svezia, Angela Merici, Cristoforo e tutti i santi pellegrini che ora non ricordo...che poi una gran cosa potrebbe accadere! "...san Michele o sà!..."

mercoledì 28 settembre 2011

i giorni lombardi...































avrei voluto scrivere questo blog sta mattina, è così tanto che non vi scrivo, ma la mattina è volata e una delle cose che ho fatto sta mattina...la vedrete domani. Su questo pst le foto si sono tutte mescolate ma sono tutte rigorosamente lombarde! Belli questi giorni fra amici e pellegrini! Una delle foto centrale è quella..dei 4 che mai si erano fotografati assieme, da sinistra destra : Luciano Callegari, e chi di voi non lo conosce con il suo grande sito http://www.pellegrinando.it/ e la guida del Cammino del Nord?! e poi Riccardo Latini a cui i pellegrini in bicicletta di Santiago, Francesco e Michele devono il percorso a pedali, poi io...molto felice di essere con loro e, a sinistra, Mariacarla Castagna colei che ha scritto il Cammino di Santialgo in bicicletta e la Via delle Miniere in Sardegna...insomma i pellegrini sudano, soffrono e gioiscono per colpa/merito di questi quattro, pellegrini che si dedicano a gli altri pellegrini, ed è stato proprio bello ritrovarci insieme! Nelle altre foto c'è proprio di tutto: dove eravamo per Immagimondo, Alessandro Cannavò con Alessandra e Claudio, il lavandino con laser del ristorante (che ne dite per il nuovo ostello?!), i due passerotti come io chiamo Teresa ed Eugenio, il bellissimo Monte Sacro di Varese, dove siamo andati a camminare, il Lago...sul ramo di Como e non quello di Lecco (Lucia si è trasferita), lo spettacolo teatrale delle due pellegrine e pure il raduno del Masci mondiale sul Lago ( per chi non sa cosa sia è il movimento scout adulti e, in giro, c'erano "reperti archeologici" dell'epoca di Baden Powel...nella foto vedete un gran bel portale da campo. Mancano solo foto di Giuditta ...non si è capito come le foto fatte al suo paese siano sparite dalla macchina fotografica..mah?!





E' stato tutto molto bello e le conforenze interessanti, ho concluso i miei giorni lombardi a Terre di Mezzo e...guardate che ho trovato fuori dalla loro porta! Le biciclettine dei futuri pellegrini, mi sa che se li coltivano fin da piccoli!





Sta notte sul Gargano si cammina...si cammina tutta la notte! Buon cammino pellegrini dell'Arcangelo Michele!

















































































































































































































giovedì 22 settembre 2011


per coloro che aprono direttamente il blog senza passare dal sito dove Oriano, carinamente come sempre, ha messo l'annuncio di Immagimondo e degli eventi che ci riguardano, eccolo qui!
Io sto preparando le valige...ho tante cose con me: guide, libri, magliette, credenziali, il Testimonium...e, fra poco, vado a trovare i "pellegrini meditativi" che sono arrivati oggi ad Assisi. Staranno qui due giorni per poi ripartire alla volta della seconda parte del Cammino, alcuni finiranno qui, altri si aggiungono, un bel gruppo comunque benedetti da una stagione perfetta per camminare anche se oggi è un pò afosetto.

Io peregrinerò da casa a casa di pellegrini lombardi, bello! Veramente pellegrino, una notte qui, una notte là con amici cari, grazie Alessandra, Claudio, Giuditta e famiglia e Teresa ed Eugenio! (Sono in ordine di notte mia a casa loro) e andrò pure a fare una sorta di testimonianza ad una classe della super pellegrina ciclista Mariacarla che non vedo da tanto ma con cui c'è sempre stata una notevole identità di vedute. Ad Immagimondo incontrerò altri cari pellegrini amici per cui sà tanto da rimpatriata. Fra di loro il mitico Luciano Callegari (se a me è stato appioppato il nome di "mamma dei pellegrini" lui è "L'angelo dei pellegrini"...schivo e minimalista...un grande! Decisamente diverso da me che...minimalista non lo sono in nulla, deve essere per questo che mi piace tanto) Oriano mi ha preparato un bel videino sul Cammino trasformando quello che è sul sito e...si parlerà di Cammini, del Cammino con le ali assieme al carissimo Alessandrò Cannavò e la super, iper organizzata Ambra Garancini...senza di lei i "Viaggi dell'Anima" non esisterebbero così come la Rete dei Cammini e, un weekend all'insegna dei Cammini, organizzato da una grande pellegrina è una garanzia di serietà. Sono anche curiosissima di vedere l' azione scenica di domenica, le attrici-pellegrine hanno fatto il Cammino e l'idea è nata camminando, me ne parlarono all'arrivo ad Assisi e, veramente, non vedo l'ora di vedere cosa si sono inventate! Se qualcuno viene con una telecamerina mi piacerebbe che fosse filmata per poterla mettere sul sito.
ECCO IL PROGRAMMA CHE CI RIGUARDA MA AD IMMAGIMONDO C'E' TANTISSIMO ALTRO:
il 24 e il 25 settembre con l'Associazione Les Cultures ONLUS, I VIAGGI DELL'ANIMA, l'appuntamento di IMMAGIMONDO, festival dei viaggi, dei luoghi e del culture giunto a Lecco alla 14a edizione. La RETE DEI CAMMINI, insieme all'Associazione Iubilantes, avrà per sè i prestigiosi spazi del Monastero di S. Maria del Lavello (Calolziocorte-LC) dove darà vita a numerosi eventi tutti dedicati ai pellegrini e alle loro testimonianze.
Stand informativi delle Associazioni /Enti in RETE

Iubilantes (organizzatrice) + Rete dei Cammini; Amici di san Colombano, Associazione del Gemellaggio Lallio-Schongeising, Amici del Cammino Di qui passò Francesco, MUVIS (presente solo domenica 25 settembre)
Mostre

•"Da Canterbury a Roma. 1800 km attraverso l'Europa" (Iubilantes, Associazione Europea delle Vie Francigene, Associazione Civita)
"La Via Francigena" (Associazione del Gemellaggio Lallio-Schongeising)
Eventi

•Sabato 24 settembre
h.15.00 - Sala Conferenze
Una mostra, un festival
Presentazione mostra "Da Canterbury a Roma. 1800 km attraverso l'Europa" e Festival "Via Francigena Collective project"
A cura di Associazione Iubilantes, Associazione Europea delle Vie Francigene e Associazione Civita. Intervengono: Ambra Garancini (ass. Iubilantes) e Sandro Polci (AEVF e Ass. Civita)
……………………………………………………………………………………………………………
h. 16.00 - Sala Conferenze
"Con le ali ai piedi" di Angela Maria Seracchioli, Ed. Terre di Mezzo
Nei luoghi di San Francesco e dell'arcangelo Michele. 500 km dal Lazio fino alla Puglia
A cura di Ass. Rete dei Cammini. Alessandro Cannavò (giornalista, pellegrino) e Ambra Garancini (Rete dei Cammini) dialogano con l'autrice
………………………………………………………………………………………………
h. 17.00 - Sala Conferenze
Cammini d'Italia
Le associazioni della RETE DEI CAMMINI presentano cammini, materiale ed esperienze di pellegrinaggio
Oggi si parla di... Via degli Abati, Cammino "Sui passi di Don Guanella"
Coordinamento a cura dell'Associazione Rete dei Cammini


•Domenica 25 settembre
h. 10.30 - Sala Conferenze
Cammini d'Italia
Le Associazioni della RETE DEI CAMMINI presentano cammini, materiale ed esperienze di pellegrinaggio
Oggi si parla di... Via Francigena, Via Spluga e il suo Museo, Cammino di san Pietro, Cammini di San Francesco
Coordinamento a cura dell'Associazione Rete dei Cammini
……………………………………………………………………………………………
h. 15.00 - Sala Conferenze
C'è ancora un futuro per il Cammino di Santiago?
Dibattito con Luciano Callegari (www.pellegrinando.it
)
……………………………………………………………………………………………………
h. 21.00 - Chiostro Maggiore
Di qui passò Francesco
In cammino per sfuggire alle tenebre....
Azione scenica a due voci a cura di "Peregrinae de Canturio" - Associazione Iubilantes

VI ASPETTO LA'...VICINO AL LAGO

mercoledì 21 settembre 2011

Verso Monte Sant'Angelo per San Michele!










AVETE VOGLIA DI FARE IL PELLEGRINAGGIO NOTTURNO VERSO MOLTE SANT'ANGELO PER ESSERE LI' LA MATTINA DELLA FESTA DI SAN MICHELE, IL 29 SETTEMBRE?! Ecco qua di seguito i vari cammini proposti dalle varie confraternite locali! Io quest'anno non lo farò, l'anno scorso il Cammino in notturna assieme a Francesco (sia quello Celeste che l'amico caro Francesco di Bologna), fu molto bello anche se tosto e non è detto che un'altr'anno non vada a farlo con i cari amici di San Marco in Lamis, assieme al caro Gabriele e a Giovanni che si prodigano per il nostro Cammino. E' un'esperienza che consiglierei a chiunque, un "Peregrinare antico" fatto di canti e di tanta allegria per cui...andateci e, se qualcuno di voi lo farà, scrivete qualche cosa da mettere sul sito! E' ben accetta!






Quello che segue è il comunicato stampa ufficiale della Basilica di San Michele Arcangelo dove potrete trovare come aggregarvi alle diverse Compagnie che "attaccheranno" il Monte da tutti i lati! E un bel articolo del mitico Gabriele!
Un grazie particolare a padre Ladislao, rettore della Basilica, che capisce l'importanza di questo peregrinare e che, da subito, ha favorito il Cammino con le ali ai piedi.





Camminate anche per me, vi penserò tanto!







Basilica Santuario
San Michele Arcangelo
71037 Monte Sant’Angelo (FG)
tel. (0884) 561150
e-mail: info@santuariosanmichele.it
www: santuariosanmichele.it

COMUNICATO STAMPA

I pellegrinaggi a piedi dai vari punti cardinali verso la Basilica di San Michele Arcangelo

La direzione dei Padri Micheliti del Santuario di San Michele Arcangelo di Monte Sant’Angelo comunicano che quest’anno si è riusciti a coordinare i vari pellegrinaggi che a piedi raggiungono il santuario micaelico garganico la mattina del 29 settembre.
Quest’anno i pellegrinaggi che raggiungeranno il santuario partiranno dai vari punti cardinali per sentirsi un popolo in cammino che converte verso la grotta-basilica di San Michele che ci indica la strada della nostra Salvezza che si manifesta in segni misteriosi che ha volte sono indecifrabili.
I pellegrini raggiungeranno una umile grotta che è un luogo religioso santificato dalla presenza di San Michele e riconosciuto dagli uomini come luogo per l’incontro umile del grande creatore che ci ama.
Quest’anno ha un connotato particolare perché L’UNESCO lo ha riconosciuto come un sito di importanza mondiale perché esprime la fede, la cultura, la storia e il sentire di intere generazioni e ha ancora un messaggio da diffondere all’umanità.
I Padri Micheliti voglio invitare quanti hanno in animo di fare un pellegrinaggio a piedi verso la grotta angelica nella notte tra il 28 e il 29 settembre di aggregarsi ad uno dei pellegrinaggi organizzati in modo da esprimere visibilmente la comunione dei credenti e anche dei non credenti, ma che vogliono vivere questo intenso momento. Sarà un bel momento di crescita spirituale e umana che vi rimarrà nel cuore e farà crescere in voi un seme di pace e di speranza.
Il cammino notturno potrà aiutarvi anche a vedere la vostra vita che dalle tenebre si apre alla luce, ma potrebbe gustare anche la bellezza della natura garganica oltre la santa amicizia che si sviluppa nel camminare insieme.
Per quest’anno i pellegrinaggi saranno tre che partiranno da San Marco in Lamis ad ovest, quello di Vieste da nord e quello di Manfredonia da sud, si auspica anche un pellegrinaggio da Mattinata in modo da averlo anche da est.
Il pellegrinaggio di San Marco in Lamis è coordinato dalla Confraternita di San Michele di San Marco in Lamis, partirà alle ore 0,00 del 29 settembre 2011 davanti la Chiesa Madre di San Marco in Lamis, il pellegrinaggio ha un forte connotato penitenziale di preghiera. Il pellegrinaggio è interamente a piedi per circa 35 km. da San Marco in L. a Monte Sant’Angelo sul tracciato della Via sacra Langobardorum, ora parzialmente sulla SS 272. Non necessita iscrizione, per informazioni sulla logistica e altro tel. 3294270135 (Maurizio), tel. 0882-834509 (SMiL) oppure presso il sito www.facebook.com pages/La-Cumpagnia-di-San-Michele, o anche presso la Confraternita di San Michele Arcangelo.
Il pellegrinaggio di Vieste è organizzato dal Sovrano Ordine dei pellegrini di San Michele Arcangelo del Gargano di Vieste e partirà alle ore 01,00 dalla Basilica Cattedrale di Vieste, dopo un breve percorso con pullman si proseguirà a piedi per circa 27 km attraverso la Foresta Umbra e i pianori garganici nel Parco Nazionale del Gargano fino a Monte Sant’Angelo. E’ previsto il rientro in pullman. (C’è anche un gruppo che fa tutto il percorso a piedi, ma parte alcune ore prima.) Le prenotazioni obbligatorie possono effettuarsi presso la sede dell’Ordine dei pellegrini in Via Petrone 6 a Vieste e le informazioni si possono avere al tel. 340.8311796 - 328. 3171035 - 340.1700219.
Il pellegrinaggio di Manfredonia (“La Marcia degli Angeli” 1° Pellegrinaggio per la Pace, a piedi da Manfredonia a Monte S. Angelo) è organizzato dalla Confraternita di San Michele arcangelo di Manfredonia e partirà alle ore 00,30 dalla Basilica di Siponto (Manfredonia), il percorso a piedi sarà su strada asfaltata e alcune scorciatoie per circa 22 km fino a Monte Sant’Angelo, per arrivare alla meta bisognerà salire il dislivello di circa 800 m. che divide il mare dalla cima del monte. Il pellegrinaggio avrà un connotato di preghiera e di ricordo storico del primo pellegrinaggio fatto alla grotta angelica oltre 15 secoli fa dal vescovo di Siponto, mons. San Lorenzo Maiorano, e dai sipontini. Le prenotazioni e le informazioni sulla logistica e altro si possono avere presso fareverde.capitanata@libero.it
L’arrivo previsto a Monte Sant’Angelo è per mezzogiorno circa, in modo da poter partecipare alla Santa Messa del pellegrino, il rientro nei luoghi di partenza è diversificato dai vari pellegrinaggi e si consiglia di prendere contatti con i referenti dei vari paesi.
Si raccomanda a tutti i pellegrini di avere: un ‘cuore’ disponibile all’ascolto e al silenzio; torcia luminosa a batteria; giubbotto catarifrangente delle auto (il pellegrinaggio di San Marco prevede già una casacca del pellegrino con fasce catarifrangenti); scarpe comode; zainetto con un po’ di cibo e acqua; vestiti a “cipolla”; un ombrello in caso di pioggia; un bastone.
I Padri Micheliti del Santuario di San Michele Arcangelo di Monte Sant’Angelo (FG, Italia), tel: +390884561150, fax: +390884568126, info @ santuariosanmichele.it, sono disponibili per tutte le informazioni in merito.


Programma delle celebrazioni per i festeggiamenti in onore di San Michele Arcangelo
(Settembre 2011)


19-27. 09. 2011 - NOVENA IN PREPARAZIONE ALLA FESTA DI SAN MICHELE

ORE 17.30 (domenica 25.09 ore 18.30)
• RECITA DELLA CORONA ANGELICA E LITANIE DI S. MICHELE
• VESPRI CON UNA RIFLESSIONE DEL REV. P. Marek Arciszewski CSMA
• CELEBRAZIONE EUCARISTICA

LA NOVENA SARÀ ANIMATA A TURNO DALLE COMUNITA’ ECCLESIALI

Lunedì 19.09 – Parrocchia Sacro Cuore di Gesù - Monte S.Angelo

Martedì 20.09 – Parrocchia San Francesco - Monte S.Angelo

Mercoledì 21.09 – Parrocchia dell’Immacolata - Monte S.Angelo

Giovedì 22.09 – Parrocchia San Michele -Manfredonia

Venerdì 23.09 – Parrocchia San Michele - Zapponeta

Sabato 24.09 – Parrocchia Santissimo Salvatore - Località Montagna

Domenica 25.09 – Comunità Monastica di Pulsano - Monte S.Angelo

Lunedì 26.09 - Parrocchia S. Maria del Carmine - Monte S.Angelo

Martedì 27.09 - Parrocchia s. Maria Maggiore - Monte S.Angelo

• SABATO 24 SETTEMBRE
• Promossa dall’Ufficio Diocesano di Comunicazioni Sociali e dalla Basilica di San Michele
• Ore 20.00 Conferenza di Dott. Alberto Cavallini: “Antichi luoghi micaelici” – Sala Convegni del Santuario
• DOMENICA 25 SETTEMBRE
• ORE 18.00 Corteo storico con la sacra rappresentazione delle tre apparizioni di san Michele Arcangelo. (inizio piazza Giovanni Paolo II)
MERCOLEDÌ 28 SETTEMBRE
• ORE 18.00 S0LENNE CELEBRAZIONE EUCARISTICA PRESIEDUTA da S.E. MONS. DOMENICO UMBERTO D’AMBROSIO ARCIVESCOVO DI LECCE - CON OFFERTA DELLA CERA DA PARTE DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI MONTE SANT’ANGELO

GIOVEDÌ 29. 09. 11 SOLENNITA’ DI S. MICHELE ARCANGELO
• ORE 6.00 Santa Messa per i pellegrini polacchi (circa 400)
• CELEBRAZIONE DELLE SANTE MESSE: ORE 7.00; 8.00; 9.00; 10.30, 12.00, 13.30, 20.00
• ORE 10.30 SOLENNE CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA PRESIEDUTA DA S.E.REV.MA MONS. MICHELE CASTORO ARCIVESCOVO DI MANFREDONIA VIESTE SAN GIOVANNI ROTONDO
• ORE 13.30 – Messa dei Pellegrini in arrivo a piedi da Vieste, San Marco in Lamis, Mattinata e Manfredonia.
• ORE 17.00 PROCESSIONE guidata da MONS. MICHELE CASTORO
• ORE 20.00 CELEBRAZIONE EUCARISTICA PRESIEDUTA DA REV. P. GAETANO SARACINO.

VENERDÌ 30 SETTEMBRE
• ORE 18.00 Tradizionale celebrazione Eucaristica secondo le intenzioni dei BENEFATTORI, del personale e degli amici e collaboratori esterni della Basilica di San Michele

DOMENICA 2 OTTOBRE
• ORE 19.00 SOLENNE CONCELEBRAZIONE EUCARISTICA PRESIEDUTA DA S.E.REV.MA MONS. FRANCESCO PIO TAMBURRINO ARCIVESCOVO DI FOGGIA


a cura di Gabriele Tardio

Il santuario garganico di San Michele arcangelo meta ininterrotta da 15 secoli di pellegrinaggi.
Quest’anno il 29 settembre ci saranno i pellegrinaggi a piedi che giungeranno dai vari punti cardinali

Il santuario garganico di San Michele arcangelo è stato frequentato nei suoi quindici secoli da santi, papi ed eroi, ma principalmente da umili pellegrini, gente “comune”, che non entreranno mai nei libri di storia ma che con il proprio lavoro, con il proprio impegno, con il proprio sacrificio, con la gioia e le lacrime ha costruito la storia dell’uomo, questi sono i veri pellegrini al santuario del Gargano.
Il santuario di san Michele è stato fin dalle origini meta di innumerevoli pellegrinaggi, divenendo il più famoso luogo di culto dell’Occidente. Le iscrizioni in tutte le lingue e di tutte le epoche rinvenute dagli archeologi attestano la presenza di pellegrini di moltissime nazionalità: goti, franchi, alemanni, angli, sassoni. Nel periodo delle crociate il santuario di san Michele divenne tappa d’obbligo prima di partire per la Terra Santa.
Molto complessa è la storia delle vie di pellegrinaggio verso la grotta garganica di San Michele durante i 15 secoli della sua frequentazione. Nel medioevo il santuario garganico era tra i quattro più frequentati luoghi di pellegrinaggio della cristianità secondo l'itinerario di redenzione spirituale, noto come Homo, Angelus, Deus, che prevedeva la visita alle tombe degli apostoli Pietro e Paolo a Roma e di S. Giacomo di Compostela in Spagna (Homo), all'Angelo della Sacra Grotta di Monte Sant'Angelo (Angelus), infine ai luoghi della Terra Santa (Deus).
Alla grotta sia nel basso che nell’alto medioevo si arrivava per lo più a piedi. La direttrice principale, per chi si era recato in pellegrinaggio a Roma o per chi voleva raggiungere il santuario garganico, era la via sacra Langobardorum. Dopo aver visitato il santuario garganico si proseguiva verso i porti pugliesi per imbarcarsi verso la Terra Santa e raggiungere Gerusalemme. La strada dei pellegrini non era una sola ma era un reticolo: una dalle alpi (attuale Chiusa di San Michele) arrivava a Pavia, poi valicava l’Appennino per raggiungere Roma e poi tramite le vie della transumanza abruzzese oppure sulla vie romane da Benevento arrivavano a Monte Sant’Angelo; un’altra era quella che da Pavia lungo l’adriatica faceva raggiungere il Gargano anche ai pellegrini che provenivano dai pesi germanici e slavi; una terza era quella marittima che dalle coste del nord-adriatico sbarcavano a Vieste e poi proseguivano a piedi verso Monte Sant’Angelo; l’altra era quella che i pellegrini del sud raggiungevano la montagna santa passando per Siponto e da questa provenivano i vantanti dai vari centri del sud Italia e della Sicilia.
Nel periodo rinascimentale e moderno per vicissitudini politiche con lo spezzettamento degli stati italiani era difficile percorre a piedi i lunghi itinerari e così si privilegiavano le navi per i lunghi pellegrinaggi. Al Gargano non si dirigevano più pellegrinaggi di persone singole ma i pellegrinaggi divennero di gruppi organizzati. Gli umili pellegrini si dirigevano al Gargano con gruppi chiamati Compagnie (nel regno napoletano le confraternite erano chiamate anche “Compagnie”), però i gruppi di pellegrini non erano organizzati come confraternite e non avevano una struttura gerarchica e una approvazione religiosa e civile perché non avevano una stabile struttura ma la compagnia viveva solo in funzione del pellegrinaggio a Monte Sant’Angelo e di alcune devozioni micaeliche.
Le compagnie che facevano anche diversi giorni di viaggio a piedi per raggiungere il santuario garganico erano moltissime: dagli Abruzzi, dal Napoletano, dall’agro pontino, dalla Ciociaria, dalla Basilicata, dalla Puglia. Ognuna aveva il suo rituale, il suo costume, il suo canto. Le ricerche di storia religiosa ci hanno dato un grande spaccato di questa gente che si metteva in cammino con meno di niente, ma sulle strade camminava per raggiungere il proprio caro “Michelino riccitello” e ricordare al momento dell’uscita dalla grotta per il ritorno: Se l’anno prossimo non ci vediamo qui, ci vediamo all’eternità.
Da alcuni decenni i lunghi percorsi a piedi sono scomparsi, le compagnie raggiungono Monte Sant’Angelo con i pullman e fanno solo gli ultimi chilometri a piedi. Solo la compagnia di San Marco in Lamis va ancora ininterrottamente in pellegrinaggio comunitario a piedi alla grotta-basilica con un rituale simile da secoli. Oltre quattrocento sammarchesi si mettono in cammino a maggio per questo pellegrinaggio comunitario di tre giorni. Il percorso è quello che per quindici secoli hanno percorso sia pellegrini “illustri” che semplici camminatori in ricerca dell’Assoluto. Dal 1995 da Vieste è stato ripreso il secolare pellegrinaggio comunitario di settembre che vede la partecipazione di oltre quattrocento persone che nella notte attraversa la Foresta Umbra per raggiungere a mezzogiorno il santuario garganico come hanno fatto nei secoli passati anche papa Alessandro III, tanti santi, eremiti, eroi e semplici pellegrini.
Dagli inizi degli anni 90 del XX sec. alcuni devoti sammarchesi, che vanno anche a maggio, realizzano un pellegrinaggio a piedi anche a settembre, come uno dei diversi pellegrinaggi comunitari che si facevano da San Marco in Lamis fino agli inizi del XX sec. Il pellegrinaggio ha un rituale molto articolato ed è impostato come un pellegrinaggio di penitenza e di ritiro spirituale.
Da pochi anni il Club Alpino italiano fa a piedi un Cammino dell’ Arcangelo sulla "Via francigena del Sud" da Benevento a Monte Sant’Angelo.
Da quest’anno è partito il cammino "Con le ali ai piedi" - Nei luoghi di San Francesco e dell'Arcangelo Michele” per pellegrini a piedi o in bicicletta che da La Verna arrivano ad Assisi, Spoleto, Rieti, passano per l’Abruzzo, il Molise e arrivano a Monte Sant’Angelo. Un cammino completo da Montagna Sacra a Montagna Sacra, da La Verna dove il santo di Assisi ricevette le stimmate, alla Montagna Sacra all’Arcangelo Michele, e di Francesco grande pellegrino medievale. Quasi 900 km. di passi pellegrini divisi in totale in 41 tappe.
Quest’anno riprenderà dopo alcuni decenni il pellegrinaggio a piedi più antico, quello fatto da Siponto (Manfredonia) in ricordo dello storico primo pellegrinaggio fatto alla grotta angelica, oltre 15 secoli fa, dal vescovo di Siponto, mons. San Lorenzo Maiorano, e dai sipontini. Partirà proprio dalla basilica sipontina, luogo delle apparizioni al santo vescovo, per raggiungere la grotta angelica del monte sacro all’Arcangelo.
E’ ancora facile incontrare pellegrini che solitari camminano su queste strade che hanno visto per secoli milioni di pellegrini. L'ultimo Papa pellegrino alla Grotta dell'Arcangelo è stato Giovanni Paolo II, nel maggio del 1987.
Quest’anno i padri della Basilica di Monte Sant’Angelo hanno pensato di dare un maggiore impulso al pellegrinaggio a piedi verso la grotta dell’Arcangelo con il coordinamento dei vari pellegrini che giungono in occasione della festa del 29 settembre.
I pellegrini a piedi che da San Marco in Lamis, da Vieste e da Manfredonia giungeranno a mezzogiorno del 29 settembre, ognuno dai propri paesi di provenienza, per poi partecipare alla Santa Messa del pellegrino nella grotta saranno una nota in più nella festa di quest'anno.
I tre pellegrinaggi sono organizzati per essere aperti a chiunque voglia partecipare nello spirito proprio di ogni pellegrinaggio che rappresenta una storia secolare e una ritualità antica e moderna nello stesso tempo. In questi anni diversi forestieri hanno partecipato con quelli di Viste e di San Marco in Lamis, si auspica sempre una maggiore partecipazione anche di altri in modo da dare la possibilità a tanti di partecipare a questo grande momento di fede e di partecipazione collettiva.
Il pellegrinaggio di San Marco in Lamis è coordinato dalla Confraternita di San Michele di San Marco in Lamis, il pellegrinaggio di Vieste è organizzato dal Sovrano Ordine dei pellegrini di Vieste, il pellegrinaggio di Manfredonia è organizzato dalla Confraternita di San Michele di Manfredonia.
I pellegrini giungeranno alla presenza dell’Arcangelo nella sua grotta dai vari punti cardinali con itinerari e rituali diversi, ma con un unico scopo: fare un pellegrinaggio nel senso pieno del termine.
Durante il pellegrinaggio ognuno avrà la possibilità -di sentire il proprio cuore e il proprio silenzio, -di vedere la notte che si apre all’alba del nuovo giorno e nel salire il monte vedere la luce piena e libera, - di vivere un itinerario di conversione e avvicinamento a Dio nella preghiera e nella scoperta del fratello durante il cammino a piedi, -nell’assaporare la bellezza della semplicità e del sacrificio per raggiungere una meta della propria vita evitando le ‘scorciatoie’ facili.
Arrivando a Monte Sant’Angelo non si andrà a vedere una grande architettura costruita da mani d’uomo ma una umile grotta che, dopo il lungo cammino, ci farà scoprire la bellezza di Dio e la semplicità con cui si manifesta la Sua infinita grandezza. Nella grotta ci sentiremo piccoli davanti al grande mistero che non disdegna ci farci scoprire il Suo Grande Amore per la Vita, in quel momento potremmo immergerci nel seno della Trinità con l’aiuto di san Michele Arcangelo e del nostro angelo custode.

martedì 20 settembre 2011

aspettando lo spazzacamino...





...almeno venisse con lui anche Mary Poppins!! Almeno le potrei chiedere di rimettere a posto la casa magicamente...invece l'arrivo dello spazzacamino è sempre un'impresa sia prima che dopo perchè il caminetto in cui passano i tubi di "saint stove" la magica stufina è, normalmente, la mia dispensa per cui...vi lascio immaginare lo sbaraccamento e la pulizia dalla fuliggine che poi devo fare! Ma...ci si prepara per l'inverno e accatastare 28 quintali di legna non basta...ma va bene così!



Oggi ho sentito Raffaele che procede imperterrito verso La Verna con Bigio il somarello, è contentissimo anche delle accoglienze specialmente di Davide e Marisa al "Pioppo" vicino a Pietralunga e della mitica Patrizia di "Le Burgne"vicino a Citerna...mi diceva che ieri notte Bigio ha dormito in una stalla di lusso con le pecore (non sapevo che alle Burgne ci fossero pecore) e che il cammino, i sentieri sono pulitissimi, non una cartaccia, mi diceva: "Si vede che i pellegrini sono persone speciali, che hanno una marcia in più e rispettano i luoghi..." sono felice di questo visto lo stato di degrado che mi è stato raccontato del Cammino Classico verso Santiago...questo di Francesco è un Cammino che seleziona, che non è per tutti visto i su e giù appenninici e, forse, questo seleziona anche il livello dei pellegrini...chissà!


Una cosa da ridere che successe l'anno scorso, avevo chiamato lo spazzacamino e ricevetti poi una telefonata da uno dall'accento spagnolo che mi disse: "Siamo pronti per la pulizia del Cammino...." In un nano secondo mi immaginai una squadra di pellegrini che, come qualche volta fanno sul Cammino di Santiago, armati di sacchi andavano a pulire i sentieri dalla Verna..." Tutta felice urlai nel telefono: "Che bello pellegrini! Che idea fantastica...." Immaginatevi il silenzio dall'altra parte...il tipo, che poi si rivelò uno spazzacamino credo colombiano, deve aver pensato che la sua comprensione dell'italiano fosse andata a ramengo...e mi disse: "Em, em mi dice la strada e se il camino è molto in alto?!" Ci ho riso per mesi...mi sono sentita cretinamente unidirezionale, una che appena sente una parola che inizia per cam pensa a zaini e scarponi...


Sono in attesa anche del pellegrino Simone di ritorno....poi vi dirò, pranzeremo su una fetta di tavolo di cucina lasciata libera dalla massa di cose uscite dalla dispensa-camino...una tavola tipo Cerbaiolo di Chiara...ricordate?! Qui c'è il sole ma fa un freschetto giusto per Settembre ed è bello, io mi sto preparando per la "Salita al Nord" e per la Ruah...indovinate! ...si sta aspettando...che palle! Ma succederà, non temete, succederà, ne sono sicura! Ciaoooo

lunedì 19 settembre 2011

Sant'Ambrogio, San Gennaro, San Francesco...

...defenestrati?!? Per "risparmiare" spostare le feste?! E per che cosa che le fabbriche chiudono?! per fare lavorare di più chi è in ...cassa integrazione?! E quelli che lavorano sul turismo?! L'idiozia umana non ha limiti! Le feste patronali hanno sempre "creato economia" io vivo in una città che se non ci fossero Chiara e Francesco sarebbe nulla, sparirebbe fra le colline umbre perchè, diciamo la verità, come città, non è certo più bella di una Gubbio, Spello, Spoleto, Todi, Orvieto...e allora, senza parlare

del valore affettivo e culturale della festa in quel giorno che per secoli è il giorno di quella festa, io non so se ha ragione il cardinale Sepi che oggi diceva che Gennaro liquefa il suo sangue solo nel giorno del suo martirio ma so che questa delle feste patronali spostate è una emerita caz... dal punto di vista economico perchè...con la crisi che c'è, città come Assisi aspettano quei giorni, quei ponti per campare...perchè allora non spostiamo pure Natale?! Pasqua è già "nella domenica" ma Natale no e allora...spostiamo no? Invece di altro si dovrebbe parlare...tipo l'Ici degli alberghi contrabbandati per accoglienze religiose...e anche in questo Assisi mi sa che sia seconda solo a Roma...o di quello che lo stato, gli stati spendono per i Gmg...o dell' 8 x 1000...e non sto a parlare di tutto ciò di cui siamo pure stufi di parlare...i benefici ai politici...
Mah, sarà che sono giorni che sono annoiata dalla burocrazia ma ...sono sempre più annoiata, stufa, rabbiosa...stanca...voglio un altro pianeta! Extraterreste quand'è che arrivi!







domenica 18 settembre 2011

San Giuseppe da Copertino...un santo simpatico

...io conosco un frate così, non so se ha estasi ma so che è un vero fratello di Francesco...poco considerato, messo in un canto a fare tutto quello che i dotti non fanno e, varie volte, mi sono trovata a dirgli: "....non ti preoccupare, gli altri fanno o si credono dotti...tu ti fai santo!" E credo proprio che sarà così, magari pure senza essere canonizzato, davanti a Dio credo che conti poco o nulla, è tanto carina la storia di san Giuseppe da Copertino...sballottato qua e là perchè la sua santità era imbarazzante...beh si addice al Vangelo di oggi...o no?!

«Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all'alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna.
Accordatosi con loro per un denaro al giorno, li mandò nella sua vigna.
Uscito poi verso le nove del mattino, ne vide altri che stavano sulla piazza disoccupati
e disse loro: Andate anche voi nella mia vigna; quello che è giusto ve lo darò. Ed essi andarono.
Uscì di nuovo verso mezzogiorno e verso le tre e fece altrettanto.
Uscito ancora verso le cinque, ne vide altri che se ne stavano là e disse loro: Perché ve ne state qui tutto il giorno oziosi?
Gli risposero: Perché nessuno ci ha presi a giornata. Ed egli disse loro: Andate anche voi nella mia vigna.
Quando fu sera, il padrone della vigna disse al suo fattore: Chiama gli operai e dà loro la paga, incominciando dagli ultimi fino ai primi.
Venuti quelli delle cinque del pomeriggio, ricevettero ciascuno un denaro.
Quando arrivarono i primi, pensavano che avrebbero ricevuto di più. Ma anch'essi ricevettero un denaro per ciascuno.
Nel ritirarlo però, mormoravano contro il padrone dicendo:
Questi ultimi hanno lavorato un'ora soltanto e li hai trattati come noi, che abbiamo sopportato il peso della giornata e il caldo.
Ma il padrone, rispondendo a uno di loro, disse: Amico, io non ti faccio torto. Non hai forse convenuto con me per un denaro?
Prendi il tuo e vattene; ma io voglio dare anche a quest'ultimo quanto a te.
Non posso fare delle mie cose quello che voglio? Oppure tu sei invidioso perché io sono buono?
Così gli ultimi saranno primi, e i primi ultimi».

Giuseppe Maria Desa, figlio di Felice Desa e di Franceschina, nacque il 17 giugno 1603 a Copertino (Lecce) in una stalla del paese.
Il padre, maestro nella fabbricazione dei carri, era persona di fiducia dei signori locali, che a Copertino possedevano un castello; aveva sposato Franceschina di famiglia benestante, industriosa e pia, che aveva portato una discreta dote in ducati; insomma le condizioni economiche erano soddisfacenti.
Poi il padre Felice, per fare un favore ad un amico, fece da garante per un affare di mille ducati; a seguito del fallimento dell’amico, Felice fu denunziato e perse la causa, dovette vendere la casa e perse il lavoro, finendo in miseria con tutta la famiglia.
Proprio quando stava per nascere il sesto figlio Giuseppe, andarono ad abitare in una stalla dove vide la luce il nascituro.
Dopo poco tempo il padre morì per il dispiacere e la vedova rimase sola con i sei figli senza l’aiuto di nessuno; d’altronde la miseria era grande in tutto il Salentino, i poveri contadini erano gravati dei più assurdi balzelli come per esempio, cinque grana per ogni albero, a causa dell’ombra che faceva sulla terra.
La povera vedova e i figli, vissero anni durissimi, Giuseppe Desa, incapace d’imparare il mestiere del carpentiere o dello scarparo, faceva il garzone in un negozio, dove si trovava meglio che a casa, anzi specifichiamo nella piccola stalla adattata ad abitazione umana.
In paese lo chiamavano “Boccaperta” per la sua abituale distrazione; in aggiunta, il creditore del padre ottenne dal Supremo Tribunale di Napoli, che Giuseppe unico figlio maschio di Felice e Franceschina, una volta raggiunta la maggiore età, fosse obbligato a lavorare senza paga, fino a saldare il debito del defunto genitore.
In pratica gli si prospettava una vita senza speranza, da considerare una vera e propria schiavitù; l’unico modo per sfuggire a questa desolante prospettiva era farsi sacerdote o frate.
Sacerdote non era possibile, in quanto Giuseppe non sapeva niente di lettere e istruzione, forse frate andava bene, perché occorrevano braccia per lavorare e su questo non c’era difetto.
La scuola che aveva cominciato a frequentare, la dovette lasciare quasi subito, a causa di un’ulcera cancrenosa che lo tormentò per cinque anni e di cui guarì grazie ad un eremita di passaggio che la massaggiò con dell’olio.
A quasi 17 anni, lasciò la madre e bussò alla porta dei Frati Francescani Conventuali, convento detto della ‘Grottella’ a due passi da Copertino, dove un suo zio era stato padre Guardiano, ma dopo un periodo di prova fu mandato via, per la sua poca letteratura, per semplicità ed ignoranza”.
Passò allora dai Francescani Riformati, ma anche questi dopo un po’ lo rifiutarono, si diresse allora dai Cappuccini di Martina Franca, era il 15 agosto 1620, allora erano esigenti in fatto di cultura, vi restò otto mesi, ma per la sua inettitudine procurava continui disastri, aggravati da improvvise estasi durante le quali lasciava cadere piatti e scodelle, i cui cocci venivano attaccati alle sue vesti in segno di penitenza.
Nel marzo 1621 fu rimandato a casa, sostenendo che non era adatto alla vita spirituale né ai lavori manuali. Aveva una incapacità naturale e una preoccupazione soprannaturale, ma mentre la prima era evidente, la seconda sfuggiva a tutti.
Uscito dal convento rivestito con pochi stracci, perché aveva perso una parte del suo abito da laico, fu scambiato per un poco di buono, assalito dai cani di una vicina stalla e quasi bastonato dai pastori; fu respinto dallo zio paterno e persino la madre lo maltrattò, rimproverandogli di essersi fatto cacciare dal convento e che per lui non c’era posto.
Grazie all’interessamento dello zio materno, Giovanni Donato Caputo, riuscì dopo molte insistenze a farsi accettare di nuovo dai Conventuali della ‘Grottella’, esponendo il suo caso per sfuggire alla condanna del Tribunale; i frati presero a cuore la situazione e lo ammisero nella comunità, prima come oblato, poi come terziario e finalmente come fratello laico, aveva 22 anni e si era nel 1625.
Addetto ai lavori pesanti e alla cura della mula del convento, Giuseppe ben presto espresse il desiderio di diventare sacerdote, sapeva appena leggere e scrivere, ma intraprese gli studi con volontà e difficoltà; quando dovette superare l’esame per il diaconato davanti al vescovo, accadde che a Giuseppe, il quale non era mai riuscito a spiegare il Vangelo dell’anno liturgico tranne un brano, il vescovo aprendo a caso il libro domandò il commento delle frase: “Benedetto il grembo che ti ha portato”, era proprio l’unico brano che egli era riuscito a spiegare.
Quando trascorsi i tre anni di preparazione al sacerdozio, bisognava superare l’ultimo e più difficile esame, i postulanti conoscevano il programma alla perfezione, tranne Giuseppe; il vescovo ascoltò i primi che risposero brillantemente all’interrogazione e convinto che anche gli altri fossero altrettanto preparati, li ammise tutti in massa, era il 4 marzo 1628.
Per la seconda volta fra Giuseppe, superò l’ostacolo degli esami in modo stupefacente e fu ordinato sacerdote per volere di Dio.
Si definiva fratel Asino, per la sua mancanza di diplomazia nel trattare gli altri uomini, per la sua incapacità di svolgere un ragionamento coerente, per il non sapere maneggiare gli oggetti, ciò nonostante nel corso della sua vita ebbe tanti incontri con persone di elevata cultura, con le quali parlava e rispondeva con una teologia semplice ed efficace.
Un professore dell’Università francescana di S. Bonaventura di Roma, disse: “L’ho sentito parlare così profondamente dei misteri di teologia, che non lo potrebbero fare i migliori teologi del mondo”.
Ad un grande teologo francescano che chiedeva come conciliare gli studi con la semplicità del francescanesimo, rispose: “Quando ti metti a studiare o a scrivere ripeti: Signor, tu lo Spirito sei / et io la tromba. / Ma senza il fiato tuo / nulla rimbomba”.
Possedeva il dono della scienza infusa, nonostante che si definisse “il frate più ignorante dell’Ordine Francescano”; amava i poveri, alzava la voce contro gli abusi dei potenti, ai compiti propri del sacerdote, univa i lavori manuali, aiutava il cuoco, faceva le pulizie del convento, coltivava l’orto e usciva umilmente per la questua.
Amabile, sapeva essere sapiente nel dare consigli ed era molto ricercato dentro e fuori del suo Ordine. Dopo due anni di terribile aridità spirituale, che per tutti i mistici è la prova più difficile a superare, a frate Giuseppe si accentuarono i fenomeni delle estasi con levitazioni; dava improvvisamente un grido e si elevava da terra quando si pronunciavano i nomi di Gesù o di Maria, nel contemplare un quadro della Madonna, mentre pregava davanti al Tabernacolo; una volta volando andò a posarsi in ginocchio in cima ad un olivo, rimanendovi per una mezz’ora finché durò l’estasi.
In effetti volava nell’aria come un uccello, fenomeni che ancora oggi gli studiosi cercano di capire se erano di natura parapsicologica o mistica; (che differenza c'è?!) il fatto storico è che questi fenomeni sono avvenuti e in presenza di tanta gente stupefatta, che s. Giuseppe da Copertino non era un ciarlatano né un mago, ma semplicemente un uomo di Dio, il quale opera prodigi e si rivela ai più umili e semplici.
Comunque frate Giuseppe costituì un problema per i suoi Superiori, che lo mandarono in vari conventi dell’Italia Centrale, per distogliere da lui l’attenzione del popolo, che sempre più numeroso accorreva a vedere il santo francescano.
Di lui si interessò l’Inquisizione di Napoli, che lo convocò per capire di che si trattasse e nel monastero napoletano di S. Gregorio Armeno, davanti ai giudici, Giuseppe ebbe un’estasi; la Congregazione romana del Santo Uffizio alla presenza del papa Urbano VIII, lo assolse dall’accusa di abuso della credulità popolare e lo confinò in un luogo isolato, lontano da Copertino e sotto sorveglianza del tribunale.
Fu sballottolato da un convento all’altro, a Roma, Assisi, Pietrarubbia, Fossombrone e infine ad Osimo (Ancona).
Aveva familiarità con gli animali, con cui conversava e come si era identificato in fratel Asino, così identificava gli altri uomini nelle sembianze dell’animale che meglio simboleggiava le sue caratteristiche di vita. (carina questa! Anch'io vedo gli uomini come animali)
Nel 1656 papa Alessandro VII mise fine al suo peregrinare da un convento all’altro, destinandolo ad Osimo dove rimase per sette anni fino alla morte, continuando ad avere estasi, a sollevarsi da terra e ad operare prodigi miracolosi.
Morì il 18 settembre 1663 a 60 anni; fu beatificato il 24 febbraio 1753 da papa Benedetto XIV e proclamato santo il 16 luglio 1767 da papa Clemente XIII.
Riposa nella chiesa a lui dedicata ad Osimo; festa liturgica il 18 settembre.
da "i santi del giorno"



sabato 17 settembre 2011

Wisdom of Women - Hildegard of Bingen

Hildegard von Bingen, O Ecclesia occuli tui, Scivias illuminations

Oggi è il giorno di Hildegarde di Bingen!



















































Oggi è la festa della mia amata Hildegarde, a giugno Marisa ed io siamo state a Bingen e a Eibingen praticamente in pellegrinaggio. Sarà tutto quello che ho letto su di lei ma è come se l'avessi conosciuta ed ora che la posso collocare geograficamente, ora che ho salito le sue colline coperte di vigne, attraversato il Reno come faceva lei due volte la settimana per andare a Eibingen dove aveva fondato un nuovo monastero, visto la cattedrale di Meinz e le austere chiese tedesche e immaginato lei, la vivacissima eterna giovane donna - è morta vecchissima - in questo contesto rigido e sontuoso dove mi sa che fosse difficile per lei esistere zampillante di fuoco come era, l'amo ancora di più.


Ieri sera leggevo un libro di Bobin: "Più viva che mai" e c'è una frase che ora mi risuona in cuore e che mi pare adattarsi benissimo a lei:


"...avevi la giovinezza in te, per te. Ciò che chiamo giovinezza è vita, vita assoluta, vita mista di disperazione, di amore e di gaiezza. Chi possiede queste tre rose nel cuore ha la giovinezza per sé, in sé, con sé..."
Nelle foto vedete: La nostra discesa della collina dal monastero ricostruito di Eibingen, il museo a lei dedicato a Bingen, Bingen dall'alto, un affreschetto per le strade della cittadina e il reliquiario che contiene il suo cuore nella chiesa moderna e bruttina di Eibingen: Il testo che segue è dai "santi del giorno" non è male anche se è impossibile racchiudere la sua personalità in poche righe


Certi vescovi tedeschi non la sopportano. Ildegarda, decima figlia dei nobili Vermessheim, con la voce e con gli scritti s’immischia in problemi come la riforma della Chiesa e la moralità del clero. E poi ne discute pure con maestri di teologia. Ma sono cose da monaca? La sua risposta è sì. Sono cose da donna e da monaca. Nel monastero di Disinbodenberg i suoi l’hanno portata all’età di 8 anni, come scolara. Poi è rimasta lì, prendendo i voti con la guida della grande badessa Jutta di Spanheim; e nel 1136 l’hanno chiamata a succederle. Dal suo primo monastero ha poi diretto la fondazione di altri due nell’Assia-Palatinato; quello di Bingen (dove lei si trasferisce nel 1147) e quello vicino di Eibingen, fondato nel 1165.
Questa è l’Ildegarda organizzatrice. Poi viene l’Ildegarda ispirata, la mistica, quella di tutte le sorprese. Ha visioni, riceve messaggi e li diffonde con gli scritti. Dopo le prime esperienze mistiche, ne ha scritto a Bernardo di Chiaravalle, e non poteva trovare miglior consigliere. Bernardo non s’inalbera, come quei vescovi tedeschi, di fronte a una donna che discorre del cielo e della terra. Anzi, la capisce e le fa coraggio, aiutandola pure a non perdere la testa: le vicende soprannaturali non dispensano dal realismo e dall’umiltà.
ldegarda diffonde racconti delle sue visioni; e, in forma di visione, tratta argomenti di teologia, di dogmatica e di morale, aiutata da una piccola “redazione”. Esaltando le “opere di Dio”, include tra esse le piante, i frutti, le erbe: e la sua lode si traduce in un piccolo trattato di botanica.
Ma soprattutto Ildegarda insegna a esprimere l’amore a Dio attraverso il canto. Con ogni probabilità è la prima donna musicista della storia cristiana. Suoi i versi, sua la melodia, prime esecutrici le monache di Bingen; poi quelle di Eibingen, e di tanti altri monasteri benedettini. Ma non stiamo raccontando qui una storia antica: la musica di Ildegarda, dopo novecento anni, si fa nuovamente sentire ai tempi nostri, ripresa e divulgata dall’industria discografica.Ildegarda vive e lavora fino alla sua età più tarda, sognando una Chiesa formata tutta di "corpi brillanti di purezza e anime di fuoco", come le sono apparsi in una visione; e liberata dall’inquinamento di altri cristiani che le sono pure apparsi: "corpi ripugnanti e anime infette".
Tra i grandi artefici di purificazione nel mondo cristiano, bisogna mettere in primo piano anche questa donna appassionata. Dopo la morte si era avviato un processo di canonizzazione, che però è stato interrotto. Ma il culto è continuato. Ancora nel 1921 è nata in Germania la congregazione delle Suore di Santa Ildegarda.

venerdì 16 settembre 2011

se ne sono andati...sigh






non ho sentito la sveglia ma il raglio sotto le finestre sì, Raffaele era già tutto impegnato a preparare con grande cura e dolcezza il suo somarello...veramente una presenza dolce questa di questi due compagni di viaggio...poi la foto di rito con la mia "somarella", la macchina che mai avrebbe pensato di incontrare un suo..."simile". Ci dicevamo le ultime cose, quando Bigio ha comminciato a fare coccole al suo padrone, bacini e strusciamenti, anche con me è stato affettuoso credo che capisse che veramente c'era empatia...buon cammino dolci esseri!









giovedì 15 settembre 2011

che cosa magnifica è la famiglia dei pellegrini!

...ero a tavola con Raffaele, Bigio riposava sul prato di fronte a casa e dicevo a Raffaele: "Il mio tasso alcolico nel sangue rischia di essere alto...ho tanti amici pellegrini che mi portano ottimi vini...ci sono Giuseppe e Daniele che mi portano l'ottimo Refosco dal peduncolo rosso dal Friuli, poi c'è Giovanni che mi porta i vini del veronese, bianchi e rossi..buonissimi e poi c'è persino il pellegrino Giuseppe dall' Emilia che mi porta del fantastico Lambrusco grasparossa di Castelvetro quando per lavoro passa di qui..." non finisco la frase che Giuseppe appare sulla porta della cucina...con due scatole di Lambrusco...evocato magicamente!
Insomma è finita a cenetta e birra...troppo caldo per i vini rossi e il frizzante bianco avevo dimenticato di metterlo in frigo...poi la telefonata con Simone giunto oggi a Cassino...poi vi dirò che magnifica cosa sta combinando...insomma una serata pellegrina, una giornata pellegrina...tutta bellissima gente!
Che famiglia incredibile e fantastica è la famiglia pellegrina!
Ho preparato poi la tavola per la colazione per domattina molto presto, davanti alla tazza di Raffaele che cammina per le vie di pellegrinaggio come il suo omonimo Arcangelo, la credenziale per "Bigio da Ferentino, primo ciuco sulle vie di Francesco", è la numero 8695, se la merita è un pellegrino d'hoc sceso da un affresco di Giotto e che salirà il monte della Verna come il suo antico predecessore...che Francesco li accompagni!

altre foto della star





















L'adorabile Bigio!






















come si vede dalle foto sono arrivati che era già buio, a camminare con Raffaele c'era anche il suo amico Venanzio e Andrea che guidava la macchina, i due amici hanno raggiunto qui ad Assisi i due appiedati: Raffaele e Bigio che stanno camminando da Ferentino vicino a Frosinone e che, bel belli, se ne stanno andando a La Verna!



C'era grande attesa qui, i bimbi dei vicini erano ore che aspettavano il somarello ma, un improvviso acquazzone solo su Santa Maria degli Angeli, qui sigh no, li aveva bloccati...così tutti stanchi, sono arrivati al buio.




Chi è Bigio: E' un somarello di 5 anni, mi si dice un ragazzino, è già padre di famiglia ma...non lo sa, la sua somarella che è nera, Carmela mentre lui è grigio con una croce nera sulla schiena, ha avuto un cucciolotto da poco che si chiama Brio, gli altri somarelli di Raffaele sono: la decana e grande suo amore Gina e Camillo. A Bigio, che ha avuto una vita difficile visto che i suoi padroni precedenti lo tenevano legato a una catena da due anni e mezzo, l'incontro con Raffaele ha aperto un mondo tutto nuovo, ora è trattato benissimo, ha amici e moglie e fa lunghe camminate con il suo padrone e la cosa pare piacergli molto. Raffaele lo tratta proprio bene, negli anni lui è diventato un esperto di somarelli, di taglio degli zoccoli e di terapia con loro. Con Gina, a volte, fa cose nelle scuole, l'altr'anno, in un giorno di neve, ha portato ai bambini dei cesti di arance e Gina ha salito le scale della scuola e se ne stava buona, buona con tutti i bimbi che le facevano festa. Bigio cammina con delle scarpe di gomma, ha delle cavigliere morbide e un basto leggero di metallo ( che sono invenzioni di Raffaele) e così lui porta pochi chili, in proporzione Raffaele ne porta di più, perchè sulla sua groppa trasporta solo la tenda e il suo mangime e il suo padrone uno zaino di 12 kg...Bigio si accontenta anche di mangiare cespugli secchi ed è un somarello da montagna e gli piace andare per sentieri che percorre con passo sicuro. Gli altri somarelli di Raffaele, mentre lui non è a casa, stanno pulendo i campi degli amici, leggi si stanno pappando tutti i cespugli secchi. Sapeste che voglia che ho di avere anch'io un somarello!! Quando la Ruah accadrà mi sa che ne prenderò uno, anzi, l'uno ha già un nome, si chiamerà Ciuco-cecco che sta per somarello Francesco...bello no?! Che animali splendidi sono! Ieri sera gli facevo delle carezze alle sue lunghe e pelose orecchie poi ho smesso e lui mi ha dato una zuccatina, ho chiesto a Raffaele perchè, e lui mi ha detto che voleva altre coccole...(voglio provare la tecnica...sappiate che se mi vedete dare zuccate è perchè voglio carezze, mica piacciono solo a lui!).




Gli amici di Raffaele stanno facendo una specie di documentario di questo cammino e, appena pronto, lo metteremo sul sito...bella giornata assieme a loro, veramente care e simpatiche persone, mentre Bigio si riposava legato ad un ulivo qui sotto casa! Ci aveva svegliato alle 6,50 con un lungo e potente raglio...voleva coccole e colazione. Noi, poi, siamo stati un pò in giro: Le Carceri e San Damiano e, a pranzo, siamo andati in pizzeria assieme a Paula, la pellegrina di Bolzano, che era appena arrivata con il suo cammino meditativo in lingua tedesca...tutti erano felici e li reincontrerò domani ai Vespri a san Damiano. mentre sta mattina presto ho portato le credenziali a due pellegrini svedesi che partono domani...




Tutto benissimo anche dal Cammino Meditativo italiano-brasiliano, Marisa sta mattina mi diceva che sono un bel gruppo molto affiatato, insomma fra somarelli e pellegrini e caldo da luglio la lunga estate pellegrina continua...più tardi farò altre foto alla star pelosa, queste non sono un gran chè.